In persone normali
Normalmente la puntura d’ape provoca dolore, gonfiore e arrossamento (il tutto regredisce nel giro di poche ore o di una giornata).
Si possono verificare anche infezioni per penetrazione di germi presenti sulla pelle.
Conseguenze più gravi si hanno nel caso di moltissime punture o di punture in zone particolari come la mucosa delle vie respiratorie dove il gonfiore può portare all’occlusione delle vie respiratorie e alla morte del soggetto.
In persone ipersensibili
La puntura d’ape in una persona allergica provoca shock anafilattico che si manifesta con sintomi di soffocamento, perdita di coscienza, crampi addominali, diarrea, emorragie intestinali e viscerali, forme nervose centrali per emorragia, infarto intracerebrale o prolungato difetto di ossigenazione del cervello, paralisi dei nervi periferici e del midollo spinale, collasso cardiocircolatorio.
In un numero ridotte di persone può sopravvenire anche la morte.
Per le persone allergiche è possibile prevedere l’immunizzazione e la desensibilizzazione.
Terapia delle punture d’ape
La cosa migliore consiste nel cercare di prevenire le punture.
Una volta punti è necessario estrarre il pungiglione facendo attenzione a non stringere la vescica del veleno per non iniettarne ulteriormente.
Fare impacchi freddi di ghiaccio che diminuiscono il dolore e rallentano l’assorbimento.
Contro reazioni gravi è necessario intervenire con farmaci a base di adrenalina o suoi derivati, antistaminici e cortisonici.