Gatti: predatori indefessi di piccoli animali selvatici
I nostri amati gatti – se sono lasciati in libertà – possono essere colpevoli dell'estinzione di intere famigliole di uccelli. E non solo, ma anche di rettili e di topi. Eravamo abituati al gatto che, con dovizia, teneva pulito appunto da roditori e da bisciole il nostro giardino. Ebbene, secondo la scienza, cioè secondo alcuni studi condotti dalle Università, in particolare in tema di ambiente, esso si è talmente diffuso in ambiente urbano ed extraurbano da aver preso la strada dell'invasività.
Il gatto è comunemente un animale da compagnia che viene nutrito in casa con alimenti preparati per lui, però in realtà resta un piccolo predatore. Le stragi fatte dai gatti nel mondo hanno contribuito al 14 per cento delle estinzioni di uccelli, mammiferi e rettili avvenute in epoca moderna e documentate dalla Lista Rossa dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN).
Loss e Marra hanno curato uno studio in USA che parla di questo e scrivono: «Stimiamo che i gatti domestici liberi uccidano ogni anno 1,3 – 4,0 miliardi di uccelli e 6,3 – 22,3 miliardi di mammiferi all’anno. I gatti randagi, al contrario di animali domestici, sono responsabili della maggior parte di questa mortalità. I nostri risultati suggeriscono che i gatti liberi vaganti causano sostanzialmente una mortalità di fauna selvatica maggiore di quanto si pensasse e che sono probabilmente la singola più grande fonte di mortalità antropogenica per uccelli e mammiferi americani»
(MC)