Perché la tana del castoro sia sicura da ogni nemico essenziale che la porta d'ingresso sia sempre sotto il livello dell'acqua in ogni stagione. Occorre quindi che il livello del fiume e del lago si ha mantenuto costante malgrado le piene primaverili e le secche estive. Ed ecco questi prodigiosi animali disperdersi sulle rive divisi in squadre e mettersi all'opera. Qui alcuni rodono alla base le giovani Betulle servendosi del loro robusti incisivi come di minuscoli scalpelli. Ma prima hanno osservato la direzione del vento e praticano quindi l'incisione in modo tale che l'albero precipiti vicino all'acqua. Uno scroscio di rami spezzati un tonfo e la betulla è abbattuta subito viene corteggiata sempre a forma di mandibole lasciata come un palo tagliata a pezzi con uno sforzo uni anime rotolata fino al fiume dov'è la corrente si incaricherà di spingerla a lungo disegnato per la costruzione della diga. Qui già altre squadre di operai sono al lavoro con grosse pietre e fango arrestano e cementano i pezzi di legno , e creano buchi laterali per diminuire l'impeto della corrente rassodano ed accumulano materiale fino a congiungere le due rive sorgono così dighe imponenti alte fino a 4 metri è lunga talvolta quasi mezzo chilometro . Sì pensi per di più che quando il bosco è lontano dalle acque i castori scavano lungo canali che servono a trasportare la legna spezzata fino a luogo di impiego e che ha diga costruita e si aprono e chiudono gli sfiatatoi secondo le necessità esattamente come fanno i nostri ingegneri idraulici. Vedendoli al lavoro attenti e precisi con le sentinelle scagliano a distanza non si può pensare ad un piano organico di cui sfugge l'essenza ma che certamente esiste e guida ogni loro atto.