In origine, era degustato principalmente durante le festività di ognissanti e il giorno dei defunti, ma col tempo è entrato anche lui a pieno titolo tra i dolci più apprezzati del periodo natalizio; si tratta del torrone, un’antica tradizione che cambia però da regione a regione, infatti non esiste una sola ricetta per farlo ma ve ne sono infinite.
Gli ingredienti di base sono albume d’uovo, zucchero, miele, nocciole o mandorle tostate, poi ognuno apporta le proprie variazioni; esiste, infatti, quello ricoperto di cioccolato, sia bianco che a latte o fondente, quello con il liquore e le scorzette di arancio, quello con mandorle e pistacchi.
Parenti stretti del torrone sono, poi, i croccanti di solito caramellati e ricchi di mandorle o nocciole. La differenza più marcata è tra il torrone duro e quello morbido: per ottenere il primo la cottura dell’impasto si prolunga per molte ore, per avere il secondo si fa cuocere l’impasto di albume montato a neve con gli altri ingredienti per un paio d’ore al massimo.
Per giudicare se un torrone duro sia davvero buono, bisogna valutare tre elementi, ossia la friabilità (si dovrebbe sfogliare piuttosto che spezzare), la qualità delle mandorle o delle nocciole, e il gusto non deve essere solo dolce, ma lasciare l’aroma della frutta secca e la sfumatura del miele.