La pecora del Matese
In provincia di Caserta, nelle zone collinari e montane del massiccio del Matese e nella valle Telesina, è allevata la pecora Matesina, nota ai pastori del luogo con il nome di «pagliarola». Ottima pascolatrice, è in grado di adattarsi a qualsiasi ambiente e anche a difficili condizioni atmosferiche, sfrutta ottimamente i pascoli e ricorre a fieno e concentrati solo in caso di assoluta necessità e il suo carattere vivace la rende facilmente governabile. Deriva, con molta probabilità, dall’incrocio tra la razza Appenninica e la Gentile di Puglia, della quale conserva la mole e l’attitudine alla produzione di lana adatta alla filatura. La grande transumanza, praticata sino agli anni Ottanta, e soprattutto gli incroci con razze selezionate quali Comisana e Delle Langhe, effettuati per migliorare le produzioni, sono state le cause primarie dell’erosione genetica della Matesina che rischia di sopravvivere solo nei ricordi dei pastori più anziani.
LE CARATTERISTICHE
È una pecora di taglia medio-pesante, con peso vivo degli arieti di 46-50 kg e delle pecore di 37-39 kg. Ha una testa, proporzionata, con una linea fronto-nasale semi rettilinea o tendente al montonino; le corna sono presenti solo nel maschio. Le orecchie sono medio-piccole con portamento semipendente. Il vello è di colore bianco sporco o nocciola chiaro. La lana è medio-fi ne. La mammella è medio-piccola e ben attaccata, a conferma della scarsa attitudine alla produzione di latte.
Le produzioni.
La pecora Matesina è una razza a triplice attitudine (carne, lana e latte). Gli agnelli alla nascita pesano circa 3-3,9 kg e a 45 giorni di vita raggiungono i 13-14 kg. La produzione di latte è in media di 80-100 kg/lattazione e la resa in formaggio (quello prodotto è tipo canestrato) è di circa il 30%. La produzione media di lana è pari a 4,5 kg per gli arieti e 2,5 kg per le pecore.