Le favole hanno sempre un loro fascino, lasciando nel tramonto dell’adolescenza quella speranza, compagna per tutta la vita, di trovare il famigerato principe azzurro. Mantello a parte, la corsa dei tempi non si è allineata con le nostre esigenze, e la scelta, più che il desiderio, chiede ancora all’alchimia la risposta a mille domande. Trabocchetti e giochetti sono abituali alleati e le relazioni, sempre più difficili, sembrano essere il tallone d’Achille, in cui trasformazioni e compromessi trovano, spesso, la loro ragione d’esistere. Se poi davanti allo specchio non ci sono più le donne, ma uomini troppo presi da sé, i guai cominciano a essere grandi, in uno scambio di ruoli talvolta fatale. Per parità di genere, potremmo parlare di gatte morte e di narcisi, accomunati dall’ego smisurato, dalla voglia matta di corteggiare e di riconfermare così la propria autostima, in una relazione che richiede il doppio della fatica e della tolleranza. E per quante ormai non hanno riconosciuto in tempo i segnali e sono placcate da un amore folle per un uomo così preso da sé e dal proprio look da passare ore davanti allo specchio, ungere il viso e il corpo di cremine costose e miracolose, impomatati come galantuomini dell’Ottocento, così esigenti che al cospetto Brontolo dei sette nani era un santo, non resta che tenere testa e cacciare le unghie, senza farsi schiacciare dalla prorompente personalità. Ravvivata la tartaruga dell’addome, comprato l’ultimo vestito alla moda, provato il centro estetico e i trattamenti innovativi, resterebbe poco per parlare con il narciso. Ed è proprio in questo lasso temporale che bisogna intervenire. Stando agli psicologi il segreto è nella comprensione delle logiche di comportamento, in cui competitività e forza di reazione sono alleati per mantenere in vita il rapporto, senza mai surclassarlo (diventerebbe solo un nemico). Attenzione però a non snaturarsi, sacrificando la propria indole solo per una questione che, col tempo, diventa quasi di principio. Lontana come la mela avvelenata la sindrome della crocerossina e della mogliettina tutto fare (sarebbe un’ennesima conquista e il primo passo per la fine del rapporto), un misto tra Biancaneve e la strega cattiva moderne, irreprensibile, sexy e tenace, con l’occhio languido a osservarlo quando è troppo distratto dalla sua immagine riflessa sugli uncini della forchetta, sembra profilarsi una continua ricerca di verità per riconfermare il sentimento, come un incantesimo che vuole infrangere la magia. Ma se così fosse, l’amore non si ridurrebbe a uno sterile scacchiere dove esercitare la propria bravura?