Psicologia e relazioni: chi sono gli incel e i redpill
Psicologia e relazioni: chi sono gli incel e i redpill
Sempre più spesso si sente parlare di due categorie di persone quando si tratta di relazioni difficili e complicate da tutta una serie di fattori che sono soprattutto esterni e che si riflettono sull’interiore. Stiamo parlando dei cosiddetti incel e dei redpill: la terminologia è molto particolare e può risultare di difficile comprensione, ecco perché in questo approfondimento cerchiamo di fare luce sulle loro caratteristiche in modo tale da poterli riconoscere subito.

I celibi involontari che cercano di essere attraenti ma sono rifiutati
Per prima cosa sarà utile precisare come la parola incel sia mutuata dalla lingua inglese e rappresenti l’unione di due termini ‘involuntary celibate’ (ovvero celibe involontario, dunque single ma non per scelta). La categoria comprende uomini eterosessuali che però vengono sistematicamente rifiutati dalle donne in quanto ritenuti brutti o poco desiderabili. I contorni di questa categoria hanno iniziato a definirsi sempre di più soprattutto negli ultimi 20 anni. Sentirsi poco attraenti può scatenare una serie di reazioni che vanno a minare la personale autostima e che si riverberano sulle attività della routine quotidiana, come spiega anche lo psicoterapeuta Paolo Mirri: “Percepire sé stessi polarizzandosi quasi esclusivamente su aspetti esteriori, porta la persona a vivere una costante ansia nel rapportarsi con gli altri.  Quando arriva un rifiuto da qualcuno, la persona vive la sensazione di non essere desiderabile e questo può implicare un restringimento delle proprie attività quotidiane per evitare la socialità e astio spesso generalizzato nei confronti di coloro che si vedono, a prescindere, come rifiutanti “.

Che cosa sono gli incel? Si tratta di persone che arrivano ad essere anche molto frustrate, è una categoria considerata a rischio e che in generale prova un forte risentimento verso il mondo femminile. Spesso nei diffusi forum popolati da incel si parla anche di ‘looksmaxing’, ovvero un miglioramento dal punto di vista estetico ritenuto necessario per diventare più attraenti agli occhi delle donne. Secondo le teorie dei celibi involontari, sarebbero infatti maggiormente interessanti gli uomini con mascella e mandibola prominenti, molti capelli curati e un’altezza sopra la media. C’è anche chi ricorre alla chirurgia estetica per raggiungere simili obiettivi. E l’origine del termine incel? Si ritiene che sia nato negli anni Novanta ad opera di una ragazza di nome Alana (la cui identità è rimasta sconosciuta) che creò il blog dedicato all’Involuntary Celibacy Project.

Le teoria dei redpill e cosa comporta
Passiamo adesso ad esaminare le caratteristiche delle persone che si riconoscono nella teoria cosiddetta ‘redpill’, che prende il suo nome dalla famosa pillola rossa del film di fantascienza Matrix (è la pasticca che offre la conoscenza). Questa particolare visione si basa sul fatto che le donne e gli uomini dal punto di vista biologico sono diversi e soprattutto hanno differenti criteri di selezione per quel che concerne la sfera sessuale. Hanno un modo estremamente concreto di pensare, che si basa su alcuni punti fermi:
  •  donne e uomini hanno due obiettivi primari, ovvero riprodursi e sopravvivere;
  •  chi ha più ‘valore di mercato’ e carte in regola ha più potere in fatto di sesso;
  •  le donne fanno più selezione con l’intento di riprodursi e gli uomini invece sono meno selettivi perché puntano sulla quantità.

I redpillati effettuano quindi un’analisi delle relazioni sociali da un punto di vista che è squisitamente materialista e le valutano per quello che sono (parliamo quindi di stereotipi), basandosi su quelle che ritengono delle evidenze scientifiche e una visione schematica.
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