Secondo una statistica locale elaborata sui fatti accaduti negli ultimi 15 anni, sono 10 le donne morte a causa di violenza domestica famigliare diretta o indiretta a carico dell'ex compagno/fidanzato/ coniuge.
Sono forse questi i casi più lampanti di quello che si può definire, in modo ormai unanimemente riconosciuto, femminicidio. Femminicidio inteso certo come omicidio di una donna, ma anche di radice chiara: femmina ovvero lemma che richiama il ruolo di donna nella società e nella famiglia.
L'ultimo caso Trentino parla di un uomo di Pergine Valsugana, Marco Quarta, titolare di un'agenzia immobiliare di Trento, che ha ucciso a coltellate, secondo le autopsie ben 15, la ex moglie, rea di aver chiesto la separazione.
A causa di ripetute minacce di violenza e di morte l'uomo era stato allontanato con un decreto dalla casa della ex moglie, ove ella risiedeva con i due bambini di 4 e 7 anni. La presenza dei bambini non ha impedito che accadesse la violenza.
La donna è morta immediatamente e a chiedere aiuto sono stati proprio anche i piccoli, suonando alle case dei vicini. La coppia viveva in un piccolo paesino della Valle dei Mocheni.
A Zivignago, dove testimoni hanno visto l'uomo fuggire a piedi, e in tutto il Trentino, si cerca anche la Dacia marrone, scomparsa con l'uomo. Tuttavia egli, prima di compiere il gesto, avrebbe più spesso dichiarato di avere intenzione di uccidere la ex compagna per poi togliersi egli stesso la vita. Anche il lavoro in questo periodo andava per l'immobiliare molto male, tanto che egli stava decidendo di lasciare il lavoro d'impresa per dedicarsi alla gestione condominiale.
Tuttavia la piccola vallata è sconvolta dall'evento, poiché la famiglia era riconosciuta come tranquilla, mentre secondo i colleghi trentini l'uomo era schivo e silenzioso, specialmente negli ultimi tempi. Un caso di mala sanità che è ricaduta sulla vittima? Le indagini e le ricerche del corpo dell'uomo o dell'omicida in vita, sono ancora in corso.