Desiderare di poter proteggere la propria famiglia è un istinto naturale. Un istinto che, durante il periodo della gravidanza, si acuisce e diventa più forte. Ogni mamma farebbe tutto quello che è in suo potere per il proprio bambino. Ed è proprio con questa motivazione, con questa voglia di consegnare al nuovo arrivato una bella mano di carte per giocare al meglio la partita della vita, che molte mamme e papà prendono informazioni su
conservazione delle cellule staminali, prelievo delle staminali dal cordone ombelicale e biobanche. Essere informati è importante, per decidere con serenità e consapevolezza come disporre di una risorsa preziosa racchiusa nel cordone ombelicale e facilmente prelevabile e conservabile. Perché è una risorsa preziosa? È presto detto: le cellule staminali presenti nel sangue del cordone ombelicale sono uno strumento terapeutico importante. Il Ministero della Salute ha individuato sino ad oggi 80 patologie per le quali si ritiene appropriato l'intervento terapeutico con trattamenti basati sull'impiego di cellule staminali. Tra queste troviamo leucemie e linfomi, anemie e disordini del sistema immunitario.
Trovare un donatore non è però sempre facile: la percentuale di successo nella ricerca di un donatore compatibile è infatti stata stimata intorno allo 0,002-0,001%, esiste cioè un donatore compatibile ogni 50/100 mila individui1. La minore "maturità" immunologica delle cellule staminali del cordone ombelicale rispetto ad altri tipi di staminali (per esempio quelle midollari) rende queste cellule maggiormente adatte al trapianto, che può essere effettuato in condizioni di compatibilità meno rigide2. La conservazione privata delle staminali cordonali consente a chi la sceglie di avere immediatamente a disposizione questa preziosa risorsa in caso di necessità. Il prelievo delle cellule avviene al momento della nascita, in modo del tutto sicuro e indolore sia per la mamma che per il nuovo arrivato. Le cellule così raccolte vengono poi sottoposte a rigorosi esami e poi destinate alla crioconservazione a una temperatura di -196°C, una temperatura che garantisce la buona conservazione delle staminali negli anni a venire. Il nascituro e la famiglia potranno quindi disporre per lungo tempo di un campione di staminali compatibile al 100% con il bambino dal cui cordone ombelicale sono state prelevate, ma anche compatibile sino al 50% con i genitori e sino al 25% con i fratelli o sorelle. Le cellule staminali conservate presso una banca privata possono infatti essere impiegate sia per un trapianto autologo (in cui il ricevente e il donatore coincidono) sia in trapianti allogenici intra-familiari (in cui il ricevente è legato al donatore da vincoli di parentela). È proprio quest'ultima, infatti, l'eventualità che si verifica più spesso3. Ecco perché la conservazione del cordone ombelicale è un gesto di protezione e amore non solo verso il bambino che sta per nascere, ma anche nei confronti di tutta la famiglia.
Per maggiori informazioni:
www.sorgente.com
Note
1 Sun, A.N., et al., [Clinical study on haploid HLA-matched hematopoietic stem cell transplantation for treatment of malignant hematological disease]. Ai Zheng, 2006. 25(8): p. 1019-22.
2 Francese, R. and P. Fiorina, Immunological and regenerative properties of cord blood stem cells. Clin Immunol, 2010. 136(3): p. 309-22.
3 Fonte EBMT – Survey on transplant activity 2009