Sono molti i futuri genitori che cominciano a guardare con interesse alla pratica di
conservazione cellule staminali, una tematica estremamente dibattuta attualmente. Tuttavia, è difficile trovare informazioni chiare ed esaustive sull'argomento, così i dubbi e le perplessità aumentano con un potenziale danno per le famiglie interessate.
Il momento del parto è un evento davvero unico nella vita di una donna ed è anche l'unica occasione che la famiglia ha a disposizione per proteggere la salute del proprio figlio nel tempo, grazie al prelievo (indolore) e alla raccolta del sangue del cordone ombelicale, ricco di cellule staminali. La legge vigente consente alle famiglie due possibilità: la prima prevede la libera donazione del sangue cordonale ad una banca pubblica, la seconda dà l'opportunità di affidarsi ad una biobanca privata, con sede all'estero, dove il campione prelevato verrà crioconservato in laboratori specializzati.
Sul nostro territorio nazionale sono presenti 19 banche pubbliche, un numero elevato se si considera che equivale al 10% delle banche pubbliche di tutto il mondo e che risulta molto oneroso per i cittadini.
Tra i limiti del sistema pubblico c'è il basso numero di campioni raccolti: su 19 banche solo 8 hanno raccolto più di 1.200 campioni in un anno. Pochi per dare risultati in termini di qualità e decisamente troppo pochi per giustificare gli elevati costi per sostenere le numerose strutture.
Inoltre, ragionando in termini di qualità, è da sottolineare che la maggior parte delle banche pubbliche non possiedono la GMP (Good Manufacturing Practice), la più importante certificazione valida a livello internazionale che garantisce elevati standard di efficienza e di qualità dei prodotti destinati alle terapie cellulari. Un ulteriore pecca del sistema riguarda l'orario in cui viene erogato il servizio di raccolta: generalmente dal lunedì al sabato e solo di giorno. Ad esempio, non è prevista la raccolta se una donna partorisce di notte o in un giorno festivo.
In ogni caso, concentrare l'attenzione sul confronto tra servizio pubblico e privato porta solo a fare ulteriormente alzare i toni di una polemica sterile che non permette di far fronte al problema estremamente più grave dello spreco di un bene così utile e raro. Basti citare un unico dato per far luce su quanto accade: sul territorio nazionale il 95% dei cordoni ombelicali finisce nei rifiuti (fonte ADUC).
In conclusione, le famiglie in attesa di un figlio faticano a trovare informazioni precise e chiare sulla raccolta e sulla conservazione delle cellule staminali, per questo è importante fornire notizie puntuali e non di parte per aiutare i futuri genitori a compiere una scelta serena e consapevole per il futuro del loro bambino e dell'intera famiglia.
Per maggiori informazioni:
www.sorgente.com
Riferimenti bibliografici
1. Per avere maggiori informazioni sull’utilizzo delle cellule staminali del cordone ombelicale
clicca qui.
2. Broxmeyer H.E.: Cord blood hematopoietic stem cell transplantation In StemBook Community TSCR, Ed., May 26, 2010.
3. Broxmeyer, H. E., M. R. Lee, et al., "Hematopoietic stem/progenitor cells, generation of induced pluripotent stem cells, and isolation of endothelial progenitors from 21 to 23.5 year cryopreserved cord blood." Blood 117(18): 4773-7.