Cellule staminali del cordone: i successi nel mondo
Cellule staminali del cordone: i successi nel mondo
L’arrivo di un nuovo membro della famiglia è un evento che porta gioia e positività. Due futuri genitori, durante l’attesa di un figlio, si ritrovano spesso a pensare che il loro bambino sarà il più intelligente, il più bello e il più sano. A volte, però, la vita sottopone a prove terribili, come la malattia di un figlio e la lotta per la sua salute. Con le cellule staminali del cordone ombelicale, conservazione e utilizzo di queste per trattare gravi patologie, un genitore ha una valida arma in più per combattere per la salute del proprio figlio. Nel mondo sono già numerosi i casi di bambini trattati con cellule cordonali che hanno mostrato importanti miglioramenti, casi che dimostrano le potenzialità di queste cellule e le loro ampie possibilità di utilizzo.
Dallas Hextell, un bambino americano affetto da paralisi cerebrale dall’età di nove mesi, grazie all’utilizzo delle cellule cordonali prelevate al momento della sua nascita, in breve tempo ha mostrato importanti miglioramenti, fino a tornare a parlare e camminare 1. Un altro caso di infusione di cellule staminali nello stesso paziente malato, chiamato trapianto autologo, ha avuto luogo a Bochum, in Germania. Un bimbo di due anni e otto mesi è stato colpito da un arresto cardiaco a seguito di un intervento a livello intestinale. La terribile diagnosi a seguito dell’arresto del cuore è stata una paralisi spastica di tutti gli arti. Grazie alla perseveranza dei genitori il giovane paziente è stato sottoposto a un trattamento sperimentale con l’utilizzo delle staminali del suo cordone 2. Anche in questo caso i risultati sono stati sorprendenti. Dallo stato comatoso in cui si trovava, il bambino ha iniziato a mostrare netti segni di miglioramento; è stato in grado di riconoscere i genitori e comunicare attraverso gesti e la pronuncia di semplici parole, fino ad arrivare a muovere nuovamente i primi passi.
Molti giovani affetti da patologie hanno beneficiato di risultati positivi anche a seguito di trapianti allogenici intra-familiari, ossia grazie alla donazione di cellule staminali da un familiare. Charlie Whitaker, un bambino inglese che dall’età di quattro anni soffriva di anemia di Blackfan-Diamond, è stato trattato con le cellule cordonali del fratellino Jamie, che non mostravano alcun segno di malattia. Grazie alla donazione del fratello, Charlie oggi ha una vita normale e non deve più sottoporsi alle continue trasfusioni di sangue cui era costretto dalla malattia 3.
Casi di successo in seguito a trapianti di questo tipo hanno avuto luogo anche nel nostro Paese. All’ospedale di Pavia è stato trattato Mohammed, un giovane tunisino di sette anni. Al bimbo, affetto da una rara malattia genetica che colpisce le difese immunitarie, sono state infuse le staminali del fratello Adams, prontamente raccolte dai genitori al momento della nascita. L’intervento è riuscito e le condizioni del piccolo sono in via di miglioramento 3. Il caso di questo bimbo è una chiara dimostrazione dell’importanza che la conservazione delle cellule del cordone può avere per la salute di ogni membro della famiglia. Per i genitori di Mohammed l’unica speranza era trovare un donatore di midollo osseo compatibile. Ma questo non è stato trovato né tra i familiari né tra i registri pubblici. La nascita del fratello e le preziose staminali presenti nel suo cordone ombelicale, hanno dato una grande possibilità al bimbo tunisino e alla sua famiglia.
Per maggiori informazioni: www.sorgente.com
Note
1. Fonte: Los Angeles Times.
2. Trapianto eseguito presso il 27 Gennaio 2009 presso la Clinica Pediatrica Universitaria di Bochum.
3. Fonte: Aduc
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