Ha fatto scalpore, se ne è parlato a lungo. Ma chi di voi non l’ha letto, a mio avviso ha lasciato dietro se’ uno di quei libri brevi, ma che parlano con la voce di una generazione, che suonano la colonna sonora di una lunga melodia come la vita. Il protagonista è Alex, un ragazzo comune, uno di quelli che tutti i giorni se ne va a scuola, frustrato dai problemi con i genitori, dal pathos di un amore utopico. Di uno con tutte le domande che un diciassettenne si fa. Sulla vita, sulle scelte, sui veri affetti. Di uno di quei ragazzi che ad un certo punto proprio non sanno accontentarsi.
La vita gli sembra un canone, uno stereotipo da seguire. E allora Alex che fa, vuole sentirsi diverso: vuole uscire dal gruppo. E l’amore che vive Alex, un amore platonico verso la bella Adelaide, ne è la dimostrazione. E’ un amore diverso, che sconvolge i due dal punto di vista emotivo e intellettivo e che li porta a scegliere di non banalizzarlo con un rapporto di tipo fisico.
E se è vero che, come scrive Brizzi, la storia di Alex e Adelaide al cinema non avrebbe avuto grande successo…beh… un motivo ci sarà se Jack Frusciante è stato accolto così calorosamente dal pubblico.