Viaggi: il Pellegrinaggio a Gerusalemme
Viaggi: il Pellegrinaggio a Gerusalemme
Ma chi sono i pellegrini, che cosa portano con sé e quali sono le speranze dei fedeli che ogni anno a frotte si recano in Terra Santa e a Gerusalemme per visitare i luoghi in cui la fede cattolica cristiana ha compiuto i primi passi? Sono tutti dei fedeli che credono in Dio e in Gesù Cristo oppure ci sono anche dei turisti che vogliono visitare queste terre?
In questi mesi, per Donnissima, abbiamo raccolto delle testimonianze di fedeli e di non fedeli che hanno visitato la Terra Santa e che hanno riportato le loro impressioni dal viaggio che hanno compiuto.
Tra i diversi turisti o turisti religiosi va intanto detto che non tutti hanno visitato la Terra Santa con lo spirito di rafforzare la fede, alcuni lo hanno fatto per semplice curiosità, altri per realizzare un desiderio, altri per senso di appagamento storico, altri per trovare le tracce di Dio. Ma tutti sono tornati con un pensiero preciso sulla Terra Santa.
Da tutti si può dire che è stato riportato come positivo il giudizio sulla visita alla Terra Santa e a Gerusalemme, insomma un viaggio che, nella fede o meno, merita di essere fatto, per vedere con gli occhi i luoghi in cui si narrano le vicende della storia del primo cristianesimo.
Tuttavia l’effetto che sul pellegrino la Terra Santa può avere è anche quello di rafforzare la sicurezza nella propria posizione, cioè chi crede si sentirà ancora più coinvolto, chi non crede si sentirà ancora più convinto.
Il viaggio a Gerusalemme e in Terra Santa, per la particolarità del territorio e per la santità dei luoghi che si vanno visitando, merita comunque di essere fatto, per portare con sé una testimonianza diretta di una parte della storia del nostro passato e della nostra tradizione culturale e religiosa. Che si creda o che non si creda.
Alcuni importanti simboli della Terra Santa, che i viaggiatori si trovano a conoscere durante il tragitto, sono quelli della fede: dal serpente al pavone, dal pesce alla croce, tutti iconografia di un racconto, che è poi non solo quello del Vangelo, ma il frutto di una antica tradizione mutuata dal passato, che insieme alla numerologia e alle ripetizioni diventa forma di fede e di credenza.
Il viaggio in Terra Santa è per antonomasia conosciuto anche come il viaggio della pace, non di rado infatti il recarsi in Terra Santa non è solo un fatto intimistico e religioso, ma più che altro una questione anche simbolica e profonda, una presa di posizione importante per se stessi e per la società in cui si vive: Gerusalemme rappresenta il crocevia di popoli e la speranza nella pace.
Dei diversi oggetti che si possono trovare in Terra Santa e che possono rappresentare un ricordo per il pellegrino, oltre che le iconografie dei santi e di Gesù, ce ne sono alcuni che hanno un significato profondo, di collante tra le popolazioni e le nazioni, come l’ulivo sacro, la bandiera, la colomba e la lampada a olio, che rappresentano di più della semplice fede, portano un messaggio, che da Gerusalemme arriva nelle case dei pellegrini e lì, per chi crede che così possa essere, lascia il seme della pace.
Alcuni luoghi simbolici della Terra Santa che non si possono trascurare sono quelli classici: Gerusalemme, Betlemme, il Lago di Tiberiade, il Monte degli Olivi, Gerico, il Giordano, Haifa e il Santo Sepolcro, che oltre che essere luoghi di fede sono anche bellissimi territori geografici.
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