Donne esploratrici
Donne esploratrici
Sono state viaggiatrici temerarie con cartografie esploravano in lungo e il largo il mondo. La storia delle esplorazioni è popolata da un universo femminile rimasto in ombra per secoli. Donne che hanno visto e raccontato l'altra metà del Pianeta.
Iniziamo con Maria Sibilylla Merian (vedi Foto N° 1),pittrice e naturalista tedesca. Colei che scoprì “Il seme di Flos Pavonis è usato dalle donne durante il travaglio perché le fa subito partorire. Le indiane schiave dagli olandesi invece lo usano per abortire..” Così scriveva nella sua Metamorfosi degli insetti .
Ilady Montagu (Vedi Foto N° 2) fu una delle osservatrici più attente del XVIII secolo. Disponeva di una nutrita biblioteca ma non poteva accedervi pertanto animata da forte spirito indipendente si autodeterminò in ricerche da autodidatta.
Scrisse Saggio sull’errore di dare patrimoni alle donne nel matrimonio dopo violenti litici con il padre che considerava come tutti gli uomini dell’epoca la donna sottomessa all’uomo. Scoprì che in Turchia le donne erano escluse dagli Harem. Inoltre vide che le donne turche vaccinavano i propri figli contro il vaiolo anche lei lo fece con i suoi figli e tentò di diffonderne l’uso in Europa senza riuscirci. Solo oggi le si riconosce dignità .
Soleva spesso dire “In generale il mondo raccontato dagli uomini è vero solo a metà!” Dora d’Istria (vedi Foto N°3) era il nome letterario della rumena Elena Ghika,nata a Bucarest nel 1828 in un importante casato di origine albanese che governava la Valacchia.Invece fu la prima donna a scalare il Monte Bianco nel 1860.
Scrisse numerosi volumi sulla riflessione politica e sulla condizione femminile della sua epoca come le Les femmes en Oreint ,sulle donne dell’Europa orientale ,comprese le turche ,lapponi e asiatiche. Scrise anche Des femmes par une femme sulle latine e le “germaniche”.
Ida Pfeiffer (Vedi Foto N° 4) si scandalizzò sulle teste mozzate dai dayachi ma solamente dopo non potè “fare ameno di riconoscere che noi Europei,lungi dall’essere superiori a questi selvaggi tanto disprezzati valiamo ancora meno di loro. Non è forse oggi la pagina della storia piena di misfatti,morti ,tradimenti di ogni genere?”.
Ida fu una donna veramente straordinario. Nacque a Vienna e fino a 45 anni fece una vita normale. Dopo iniziò a viaggiare. Raggiunse Capo Horn e Macao,Tahiti e la Persia,il Borneo e il Madagascar,dove fu addirittura coinvolta in un complotto contro la regina malgascia..
Si ammalò a Mauritius e rientrò lentamente a Vienna..
La Pfeiffer fu fra le pochissime donne a vedere riconosciuto in vita il suo valore. In seguito all’uscita del suo libro sul suo secondo viaggio intorno al mondo,ricevette tre lettere di merito da Humboldt e il suo nome è citato ,tra le donne ,nei documenti ufficiali dei geografi dell’Ottocento ,in particolare tra le carte della società Geografica di Parigi..
Marianne North (Vedi Foto N° 6) fu spinta dal desiderio di dipingere dal vero la natura. Fiori e piante erano la sua passione. Dal 1871 al 1890 viaggiò dagli Stati Uniti all’Australia in cerca di specie nuove e esotiche..
Freya Stark (Vedi Foto N° 8)diceva “Svegliarsi ,anche da soli ,in una città straniera è una delle più belle sensazioni in assoluto”.Viaggiatrice,scrittrice e fotografa americana..
Dopo aver imparato l’arabo ed essersi assicurata l’indipendenza economica,intorno al 1930 intraprende i primi viaggi in solitaria alla volta del Medioriente.Scrive vari libri basati sulla propria vita avventurosa, tra cui le Valli degli Assassini..
Nellie Bly (Vedi Foto N°7) Portava tutto in una borsa proprio come Mary Poppins. E come la celebre bambinaia era armata di una candida determinatezza,che le permetteva di superare qualsiasi ostacolo.
Anche gli abiti e l’epoca erano simili. Ma Nellie Bly,ovvero Elisabeth Conchane,la donna che a 25 anni ,tra il 1889 e il 1890,fece il giro del mondo in 72 giorni,non era né una balia né tantomeno una strega:era una giornalista del New York World il cui direttore era Joseph Pulitzer ,la cui eredità avrebbe finanziato la Columbia Shool of Journalism e il premio Puitzer.Il giro del mondo,a Nellie ,non glielo volevano far fare:figurarsi,una donna. Poi il senso del bussines ebbe la meglio sui pregiudizi. Anzi lo stesso giorno della partenza di Nellie,un’altra giornalista,Elisabeth Bisland,partì per battere i fatidici 80 giorni immaginati da Jules Verne ,ma facendo il percorso inverso. Nellie invece portò a termine la sua impresa e fu un successo. Che raccontò in un diario ricco di ironia,Il giro del mondo in 80 giorni La storia delle esploratrici potrebbe continuare con Catalina de Eurauso,la monca-alfiere,la spagnola che a fine Seicento andò in America latina a sterminare gli indios vestita da uomo..
O ancora con Alexandra David-Néel,(Foto N° 5) che nel 1924 raggiunse Lhasa,la città proibita,a piedi e in abiti da monaca buddista..
A far crollare gli ultimi tabù ci sono anche i recenti studi sul cervello che mettono a tacere inveterati stereotipi:contrariamente a quanto si crede,maschie femmine sono altrettanto bravi nell’orientamento. E’ vero che le donne tendono più a ricordare i punti di riferimento,mentre gli uomini si basano sulle loro capacità geometriche per elaborare direzione e distanza. Ma alla fine,il risultato è lo stesso. Per secoli si è creduto che le donne non fossero in grado di fare carte cartografe. Eppure ne esistevano già nei conventi femminili del Medioevo..
Alle monache è stata per esempio attribuita,da alcuni studiosi,la straordinaria mappa mundi di Ebstorf,disegnata nel XIII secolo e distrutta durante la seconda guerra mondiale. .
Il convento era femminile ma molti ancora non si rassegnano ad accettare l’insolita idea che a disegnare il mondo sia stata una mano di donna.

Tratto da GEO 27/08
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