Nessuna città oggi può vantare come Istanbul una maggiore varietà di stratificazioni di civiltà, religioni, lingue e culture diverse. E nessuna può vantare di abbracciare due continenti.
L’antica Costantinopoli, oggi conta 12 milioni di abitanti,secondo le stime ufficiali, si prepara la 2010, anno in cui sarà Capitale europea della Cultura, con monumenti restaurati, progetti urbanistici, poli espositivi, interi quartieri ripensati e un tenore di vita simile a quello delle altre metropoli europee. Persino eccessivo il lusso in alcune zone.
Dopo decenni bui , l’isolamento è finito. Il simbolo della nuova Istanbul è ancora il costruzione. Sorgerà all’interno di un vecchio edificio nel quartiere di Cukurcuma, vicino a Galata, che molti definiscono “la Soho di Istanbul ”. Da sempre sede di antiquari oggi è popolata di atelier,gallerie d’arte e negozi di design.
Qui, tra i palazzi dai colori sgargianti e l’ombra dei pergolati, da luglio si potrà visitare un museo voluto dal figlio più amato e contestato della città: Orhan Pamuk,lo scrittore premio Nobel per la letteratura nel 2006,il grande cantore del fascino e della complessità della megalopoli,che proprio nel 2006 rischiò tre anni di carcere perché osò parlare di genocidio armeno a un giornale svizzero. Lo spazio realizzato dall’architetto tedesco Sunder Plassmann si inspira all’ultimo capolavoro del romanziere , Il museo dell’innocenza (Einaudi),che è ambientato nella Istanbul degli anni Settanta. Sembra che gli appassionati troveranno al suo interno i 700 oggetti quotidiani descritti nel libro e la prima edizione di tutte le opere di Pamuk. A collaborare con lo scrittore in persona, che ha confessato di divertirsi un sacco a ricostruire questa parte del suo passato e a rivivere indirettamente Istanbul com’era e non è più.
Nella Istanbul che si riapre al mondo , un ruolo importante è giocato dalle donne. Da qualunque parte la si guardi, che portino il velo o meno, le donne dell’antica Costantinopoli sono semplicemente splendide. Femminili aperte e ammaliatrici, proprio come la città che abitano. Una parte di loro,nella megalopoli come del resto del Paese,continua a subire maltrattamenti. Ma la situazione generale sta lentamente cambiando e il gentil sesso inizia a prendersi i suoi spazi in tutti i campi. Anche nei settori tradizionalmente maschili come l’architettura. Ne sa qualcosa Zeynep Fadillioglu, la prima donna al mondo che ha costruito una moschea, inaugurata nel marzo del 2009”. Quando mi hanno detto che mi era stata assegnata la costruzione moschea “confida, “ mi è quasi venuto da piangere e in quel momento mi sono ripromessa una cosa:avrei coniugato l’Islam al concetto di bellezza”. Detto, fatto.
La Sakin Cami sorge sulla sponda asiatica del Bosforo, una parte di Istanbul considerata la più povera fino agli anni Novanta e che a partire dal 2000 ha visto moltiplicarsi complessi residenziali extra –lusso e vie dello shopping. La nuova moschea buca lo skyline della città con la sua sfera di metallo e cristallo, un materiale che è simbolo di purezza e trasparenza. All’interno, un candeliere asimmetrico di bronzo e plexiglass pende arditamente dal soffitto della cupola.
A questo punto viene da chiedersi:cosa farà per stupirci ancora?Tratto da Geo Dicembre 20009