Secondo le più recénti statistiche, un italiano su 15 è impegnato in
attività volontarie; soltanto sette anni fa il rapporto era di uno su 89.
Si registra, dunque, una sensibile crescita dell'impegno sociale profuso da
cittadini di ogni ceto a condizione a titolo assolutamente volontario e
gratuito.
E' stato calcolato che lo Stato italiano, grazie all'opera capillare ed
efficiente del volontariato, risparmia ogni anno quasi 15 mila miliardi di
lire.
Per riuscire a descrivere in modo esauriente il complesso tema del
volontariato, è indispensabile innanzitutto superare le vecchie concezioni
che, ancora fino a qualche decennio addietro, collegavano gli interventi
volontari ad arcaiche forme di pietismo o di assistenzialismo.
Al contrario, nell'attuale contesto storico, in una società occidentale
caratterizzata sempre di più da una progressiva divaricazione tra fasce
sociali opulente e sacche di emarginazione e di povertà, il fenomeno del
volontariato è la manifestazione della crescita della sensibilità
individuale e collettiva verso chi ha bisogno di aiuto morale e materiale,
verso chi subisce in prima persona le enormi contraddizioni di una società
post-industriale in cui è in atto una crisi axiologica (crisi di fedi a di
valori) senza precedenti.
Alla crisi valoriale si accompagna un diffuso squilibrio istituzionale,
caratterizzato in molte realtà dalla sostanziale assenza o scarsità di
interventi nel sociale.
Tuttavia, è errato pensare, come spesso accade, che il volontariato operi
quasi esclusivamente negli spazi lasciati vuoti dallo Stato perché, se così
` fosse, esso dovrebbe assumere ruoli di supplenza che non gli appartengono.
Il volontariato, al contrario, si pone in una posizione di costante ed
attiva collaborazione con le istituzioni pubbliche assumendo i ruoli che la
Costituzione ha riservato ai corpi intermedi ed alle associazioni di
cittadini.
Le dimensioni in cui attualmente sì articola il volontariato sono
fondamentalmente due: il Volontariato sociale ed il Privato sociale.
La prima dimensione è collegata alla sensibilità ed alla solidarietà della
gente nei confronti di chi ha necessità di interventi che, al di là delle
tradizionali forme assistenzialistiche, siano mirati, globali e connotati da
elevata professionalità.
La seconda dimensione si è andata progressivamente affermando nell'ultimo
decennio e si articola in quattro grandi filoni che, pur nella loro
specificità, talvolta si intersecano e si integrano fra loro:
- Le associazioni di volontariato propriamente detto che hanno come finalità
il servizio gratuito rivolto ai vari settori dell'emarginazione.
- Le tradizionali istituzioni private non a scopo di lucro che gestiscono
particolari servizi sociali e che, sia nella legislazione nazionale che in
quelle regionali, sono tenute distinte dal volontariato tipico.
- L'associazionismo (ACLI-AGESCI-ARCI, ecc.) che si rivolge ai propri membri
per assicurarne la tutela o la crescita psico-fisica e culturale.
- Le nuove associazioni che si costituiscono in soggetti giuridici in forma
di associazioni di fatto o come cooperative per gestire specifici servizi.
In definitiva, il volontariato ha queste caratteristiche:
- Intende restituire ad ogni cittadino la possibilità di intervenire
personalmente per migliorare le condizioni generali del vivere sociale;
- si prefigge 1'obiettivo di risvegliare il senso della solidarietà
nell'ambito di un comune destino sociale;
- svolge un'azione integrativa e spesso anticipatrice rispetto alle
istituzioni atatali;
- si articola in azioni preordinate e sistematiche che rifiutano
1'estemporaneità e si fondano sulla formazione permanente degli operatori.
Con la recente Legge-quadro sul volontariato dell' 11 agosto 1991 n. 266, lo
Stato Italiano, riconoscendo il valore e la funzione sociale del
volontariato "come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo",
stabilisce i principi cui le Amministrazioni statali e gli Enti locali
devono uniformarsi nei loro rapporti con le organizzazioni di volontariato.
La Legge, inoltre, dispone 1'istituzione di appositi registri tenuti dalle
Regioni e dalle Province autonome in cui le organizzazioni di volontariato
devono iscriversi se vogliono beneficiare di contributi pubblici e godere di
agevolazioni fiscali nonché per stipulare convenzioni con Enti statali e
locali.
Viene, infine, istituito un Osservatorio nazionale per il volontariato,
presieduto dal Ministro per gli Affari Sociali, con il compito di censire le
organizzazioni operanti a seguire la loro azione su tutto il territorio
nazionale promuovendone la diffusione.
Il vlontariato è l'aspetto più nobile dell'essere umano e non ha parametri per chi ha fede e amore.