Venite in Italia, si lavora a gratis, dice Renzi alle aziende
Venite in Italia, si lavora a gratis, dice Renzi alle aziende
Il Governo Italiano e le sue pubblicazioni per la promozione dell'economia e della demografia non lasciano spazio a dubbi: ci stanno decisamente prendendo in giro.
Dopo la vergognosa campagna per la procreazione, che prima di tutto ha incriminato la donna e poi ha incriminato la cannabis, arriva ora una nuova campagna, ancora peggiore, se vogliamo.
In questo caso si tratta di economia e di lavoro. Il Governo Italiano (operazione che sappiamo essere assolutamente vera) ha inabissato volontariamente il lavoro, abbassando il costo delle ore del personale, per incrementare gli investimenti da parte di aziende estere.
Ovvero che cosa significa: abbassando il costo del lavoro (ma non le tasse sul costo del lavoro) si ottiene il risultato di stipendi più bassi ma a massima resa statale (principio sostanzialmente di economia spicciola) che dovrebbero "fare gola" alle aziende estere per aprire sede in Italia.
Oltre che essere sbagliato a livello macroeconomico - si tratta della stessa operazione che fanno i paesi poveri, comunque più competitivi, perché il costo del lavoro è comunque inferiore al nostro, e che ci accomuna a luoghi come la Thailandia, il Messico, il Brasile, insomma dove investono le multinazionali - esso comporta un investimento sullo sfruttamento del lavoratore - ci chiediamo quando Renzi riabiliterà il lavoro under 14 - nonché rende plateale l'errore di non puntare alla qualità ma alla qualità - incentivando il consumismo che ormai è in decadenza - un patatrack.
Ecco una delle locandine che dicono quanto in Italia sia conveniente investire perché i lavoratori non contano nulla, come stamane riporta anche un comunicato di ACLI e CISL, poiché peraltro rinunciano ai diritti del lavoratore in cambio di un posto fisso. Una tragedia di Stato di cui il Governo Renzi si fa bandiera (MC).
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