Una estate caldissima: come cambia il clima?
Lo scioglimento delle riserve di acqua sotto forma di ghiaccio è un fenomeno che tutti conosciamo, consiste nella riduzione annua dello spessore delle superfici di ghiaccio perenne, che non riescono a rinnovare gli strati di ghiaccio in quantità sufficiente rispetto allo spessore che perdono.
Si stima che ogni anno la quantità di ghiaccio che si scioglie causa un aumento della superficie marina di circa 5mm, mentre non ci sono dati che riportano con esattezza quanta è la dspersione del vapore acqueo nel ciclo di rinnovo della materia, causato dall'effetto serra.
Le previsioni non sono delle più rosee, la settimana scorsa un comunicato stampa riportava un allarmante situazione relativa all'Antartide, dove intere isole di ghiaccio potrebbero scomparire entro 10 anni per lasciare spazio al mare.
Se per il polo sud i dati sono più confortanti non è lo stesso per il polo nord, che al momento è costantemente monitorato a causa del rischio di estinzione di specie animali che vivono attualmente tra i ghiacci e per l'innalzamento delle acque salate, inospitali anche per l'uomo.
Se la siccità porterà dei benefici al nord del Mediterraneo non sarà lo stesso per il sud, che vede a rischio le colture agricole e anche le attività più comuni che dipendono dalle risorse idriche, il paradosso infatti sta nell'aumento delle acque salate a discapito del ciclo delle acque dolci.
Il troppo caldo e l'aumento della umidità potrebbero riportare la diffusione di malattie come la malaria e il colera che nei paesi sviluppati sono oramai debellate, insieme alle epidemie causate da eventi metereologici straordinari che potrebbero ripetersi con maggiore frequenza.
Se nei prossimi anni chi vive di temperature fredde potrà godere di un clima più temperato, per chi vive in zone torride la situazione peggiorerà, portando per questo probabili spostamenti di colture, attività e persone dove il clima è più favorevole.
Possiamo fermare questo cambiamento? Gli esperti da tempo hanno alzato la bandiera nera, sottolineando una improbabilità nel rendere reversibile il fenomeno. Per la salvaguardia dei ghiacci team di professionisti stanno curando sistemi di difesa dal caldo per mantenere permafrost e spessore dei ghiacciai, ma non portanno coprire con i teli l'intero polo. I risultati di queste operazioni sono incredibili: parliamo anche di differenze di un metro tra le zone protette e le zone non protette. E' insomma verificato che la scomparsa dei ghiacci perenni è prevedibile, come è prevedibile allora il cambiamento climatico.