Al 2004 si registrano circa 14 milioni tra cani e gatti presenti nelle case italiane e nell’ultimo anno si è notato un aumento della preferenza verso i gatti.
Le ragioni di questa tendenza sono attribuibili a vari motivi, ad esempio le numerose aggressioni avvenute nell’ultima estate ai danni degli esseri umani, che seppure ad opera di particolari razze di cani particolarmente aggressive e male addestrate ha procurato un ritorno di pubblicità negativa verso l’adozione di cani.
Ciò ha portato ad una rivalutazione dell’autonomia e del carattere del gatto, che sembra essere più semplice da accudire, non richiede la passeggiatina per i bisognini, e ispira sempre la dolcezza di un tenero peluche.
Il trattamento riservato a questo esercito di quattrozampe risulta molto positivo, in quanto vengono considerati parte della famiglia, quasi sostituti dei figli o dei baby sitter, ricevono molte cure, partecipano della vita familiare e spesso si ritrovano a fare conversazione con i loro padroni e, ebbene sì, anche i capricci.
Non è inusuale vedere che il nostro ospite rifiuti la cuccia e preferisca il divano di casa, che venga nutrito con le migliori delikatessen, che ci si ritrovi a chiedersi come mai negli ultimi tempi appaia stanco e svogliato.
Avrà mangiato qualcosa che gli ha fatto male? Si sentirà trascurato? Avrà i parassiti che lo mangiano? ci chiediamo. E magari è soltanto la primavera.
Per accudirli bastano semplici accorgimenti: non vanno trascurati ma nemmeno viziati, vanno nutriti adeguatamente, va curata e controllata la loro igiene, vaccinati, abituati alle regole della casa, né più né meno come gli altri componenti della famiglia.
Ma al contrario di un familiare, un cane o un gatto d’appartamento spesso viene castrato o sterilizzato, ogni volta che non è logisticamente possibile favorirne la riproduzione, e questa eventualità non va presa alla leggera.
In questi casi non dimentichiamo mai che l’operazione va fatta dal veterinario al momento giusto, non prima né dopo, è in anestesia totale e può avere le stesse conseguenze fisiche e psicologiche che ci aspetteremmo in un essere umano. Accudiamo con amore il nostro amico anche dopo la operazione e controlliamo che non si strappi i punti o non si infettino, proprio come faremmo con un familiare.