Nell’ estesa cerchia delle menomazioni psicopatiche, ci sono alcune malattie quali: l'epilessia, l'isteria e la nevrastenia, per le quali è molto difficoltoso dare una diagnosi giusta. Questi disturbi mostrano un'analogia non soltanto casuale con i fenomeni di psicologia normale ma addirittura con quelli relativi alla psicologia sovrannaturale. Jung affermava di aver frequentemente analizzato la lettura occultistica relativa alle varie argomentazioni ricondotte dai suoi pazienti, riscontrando una quantità di parallelismi con i sintomi riportati da coloro che stava esaminando. Alcuni tra questi realmente straordinari. Lo studioso con la sua mentalità di ricercatore ed analista, non trasse conclusioni; determinò i fatti ponendo in ogni caso l'accento sia sull'intelligenza che questi pazienti mettevano nel raccontare delle esperienze particolari, sia sul fatto che molte di queste esperienze potevano anche essere frutto di esistenze passate !
Scrivere qualcosa sulla reincarnazione non è certo facile. Una teoria contestata, negata ma anche ricercata e fortemente voluta.
Credere nella Reincarnazione fornisce molte spiegazioni ad avvenimenti individuali e collettivi apparentemente assurdi ed altrimenti inspiegabili. Vi sono alcune esperienze interiori, nella vita di un uomo che non possono essere scordate; esse prendono un significato profondo e decisivo quasi segnassero una svolta decisiva e per la vita! Gli uomini sono sottoposti a tali eventi interiori che possono manifestarsi attraverso uno rappresentazione naturale: un tramonto, un'alba,un temporale. In questi attimi, l'anima si unisce agli elementi e sente in sé una forza che oltrepassa la materia. Occorre imparare dunque a comprendere il linguaggio dell'anima per scoprire il disegno che è alla base della nostra vita. Non è necessario rinunciare al mondo, ma vivere la realtà assegnando a ogni cosa il suo giusto valore.
Tale evoluzione spirituale, potrebbe dunque passare attraverso la Reincarnazione. Ma chi, in cosa e come?
Solitamente vengono date varie risposte, che si possono ridurre in due forme: la prima dice che una specificata individualità, si reincarna in varie personalità, corrispondenti ad una distinta esistenza terrena; la seconda ritiene che ciò che si reincarna non può essere definito come un qualcuno ma come un qualcosa come elemento psichico la cui natura non può essere identificata né con una personalità concreta, né con un' "anima". Un chiarimento sull prima definizione, lo da Jan Stevenson - uno dei maggiori esperti di tali fenomeni, il quale afferma che la Reincarnazione è l'unione di un'anima con un nuovo corpo fisico dopo la morte del corpo fisico con il quale era stata associata in precedenza. Cioè l'individualità si reincarna in modo da avere esperienze per scontare una colpa, purificarsi ed evolversi spiritualmente.
La seconda ipotesi, invece, è prettamente legata al Buddismo. Quando un uomo muore, il suo organismo fisico si dissolve , dunque anche la vita psichica giunge alla fine. Non colui che è morto giunge alla Rinascita ma un altro uomo. Ciò che si reincarna non è un'anima immortale bensì il prodotto di innumerevoli vite precedenti. Pertanto, la Reincarnazione rappresenta un quadro d'insieme di estrema complessità ed è la sola che fa comprendere la realtà del male e delle disparità fra gli uomini. Del perché alcuni uomini appaino come fortunati ed altri meno; altri tarati anche psicologicamente e quindi condannati a soffrire tanto più degli altri.
Le teorie moderne vedono nella Reincarnazione un fatto positivo, la considerano un mezzo dato all'uomo per fare " nuove esperienze". Una possibilità che permette all'essere umano di poter vivere ancora in questo mondo, cosa che appare a tanta gente l'unica forma di sopravvivenza possibile. Nonostante su questo Tema siano stati scritti moltissimi testi ed enunciate moltissime teorie, occorre dire che la Reincarnazione rimane solamente una fede personale. Non è facile per l'essere umano far riemergere i ricordi di vite precedenti. Per noi occidentali poi è ancora più difficoltoso, in quanto siamo nati e cresciuti in un contesto storico e religioso che ci ha introdotto la certezza che la vita è una sola e che dopo ci sarà qualcosa espresso come inferno" o Paradiso, ma si parla certo di un ritorno. Chi riesce a rivivere le proprie esistenze precedenti o anche chi crede fortemente nella Reincarnazione, cambia completamente il proprio rapporto con la morte, perdendo la sua prerogativa drammatica e definitiva, per assumere quella di un passaggio, di una trasformazione. La morte non esiste dunque.
C’è la vita.
Una ed eterna che nel corso del tempo è sottoposta ad infinite evoluzioni.