Storia del Carnevale (2parte)
Storia del Carnevale (2parte)
In Italia verso la fine del XVI secolo si diffuse la "Commedia dell'arte" che rese protagonisti alcuni personaggi stilizzati che indossavano appunto maschere e costumi caratteristici, che però videro il declino poco tempo dopo, quando autori come Carlo Goldoni abolirono le loro avventure grottesche e ridimensionarono il loro ruolo, riducendole a figure di contorno. Scomparse col tempo dalle scene dei teatri, queste maschere sono sopravvissute poi nelle feste e nelle mascherate di Carnevale. Di anno in anno, a queste maschere, se ne sono affiancate tante altre, sempre più nuove e fantasiose, e tutte insieme vengono sfoggiate per lo stesso scopo di garantire tanta allegria e divertimento. Ad oggi, in effetti, il Carnevale rappresenta un periodo magico, di sfrenatezze e baldorie, durante il quale si cerca di dimenticarsi dei problemi quotidiani. Nel calendario cristiano si colloca tra l'Epifania e la Quaresima  e si protrae fino al mercoledì delle Ceneri. Durante i festeggiamenti di Carnevale è usanza cucinare dolci veloci e poco costosi, da qui la tradizione dei fritti che hanno preso un nome diverso a seconda della regione italiana di appartenenza (castagnole, frittelle, tortelli, frappe, cenci, chiacchiere), e sicuramente nonostante alterne vicende di gloria e decadenza, le manifestazioni carnevalesche hanno ripreso un forte vigore, basti pensare alla tradizione del Carnevale di Venezia e Viareggio.
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