Stampa oh stampa :Evoluzione ed involuzione della satampa
Stampa oh stampa :Evoluzione ed involuzione della satampa
E’ ardua impresa immaginare i comportamenti e l’espressione di un uomo arricchito da lineamenti duri, una lunga barba e vestiti alquanto arcaici corrispondente alla figura di Johann Gutenberg alla vista non più della sua stampa tipografica a caratteri mobili ma bensì della tastiera di un computer.
La stampa rappresenta molto più di un’invenzione; è l’innovazione che per eccellenza ha condotto l’umanità verso un processo di metamorfosi radicali ed evoluzioni irreversibili. A tale proposito la De Agostini s’interessò allo sviluppo della comunicazione ed attivò una raccolta di cd-rom per sottoli-neare che “La stampa è un'invenzione che ha portato con sé cambiamenti e trasformazioni nella cultura, nella società, nella storia. Ripercorrerne le tappe significa gettare uno sguardo privilegiato su un'attività umana che ha prodotto trasformazioni eccezionali.”
La stampa, considerando lo spessore che incorpora, ha assunto sembianze rilevanti in diversi ambiti storici; ritengo importante sottolineare l’Editto sulla stampa del 1848 che affrontò in modo analitico tutti i profili principali della disciplina della libertà di stampa: dall’introduzione del divieto di ogni forma di censura alla definizione dei reati a mezzo stampa.
Un avvenimento epocale che si avvalse strategicamente a proprio impiego della stampa fu l’avvento del regime fascista il quale segnò la genesi di una trasformazione progressiva della disciplina della libertà di stampa: le “direttive” dall’Ufficio stampa della Presidenza del Consiglio nel 1931 ordinarono la visione del giornale come organo di propaganda dell’Italianità e del Regime del quale era necessario discutere con attento rigore e passione.
La stampa in tale occasioni fu un eccellente tramite per l’omissione di mol-te verità sconcertanti e la sottolineatura di altre in grado di esaltare il patriottismo, componente fondamentale nell’animo umano dell’epoca.
Nei tempi odierni la stampa gioca un ruolo importante sulla funzionalità di un paese ed è spesso bivalente nei ruoli di vittima o carnefice in un complesso meccanismo socio-politico mondiale; l’uccisione di Ilaria Alpi a Mogadiscio il 20 marzo 1994 e quella di Maria Grazia Cutuli sulla strada tra Jalalabad e Kabul in Afghanistan il 19 novembre 2001 raffigurano l’emblema di un quadro presente contraddistinto dal divieto di ricerca e di stampa, dal terrore e da una profonda omertà.
Ciononostante la stampa è stata in grado di fornire notizie ed approfondi-menti in periodi di gravi tensioni mondiali, quali gli avvenimenti dell’11 settembre, informando analiticamente i lettori e dando un’esposizione il più coerente possibile con le circostanze.
In conclusione, nel lontano 1438 Gutenberg non avrebbe mai potuto immaginare che tutti questi ed altri aspetti potessero essere solo una milionesima scheggia di un complesso meccanismo, talvolta perverso e talvolta apprez-zabile, che egli aveva instillato nella società a cui diede il nome di “stampa”.
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