Si inizia sempre così, discutendo per un argomento banale. Dopo due minuti arriva uno schiaffo, seguito da un pianto di vergogna e l’accettazione remissiva delle scuse, nonostante la rabbia e l’umiliazione.
Ma una donna è in grado di comprendere i suoi errori solo quando termina di pagarne le conseguenze.
Così inizia un inferno privato, accanto ad un uomo che prima picchia e poi implora perdono.
Ed ogni volta, è lui che vince.
Occhiali da sole anche con la pioggia, maniche lunghe anche con il sole. E bugie, una lunga serie di bugie.
Uno dei motivi più probabili di questi maltrattamenti sono gli insuccessi professionali di un soggetto egoista e violento. Un uomo così è caratterizzato da un carisma forte e deciso.
Lui sa cosa volere e come ottenerlo e soprattutto è in grado di annebbiarle la vista e farle scambiare per sicurezza ciò che invece è aggressività repressa, che lui non sa come sfogare.
Basta poco per far scoppiare la bomba innescata in un violento.
Quando qualcosa non va, lui cerca sempre un pretesto per litigare, per scoppiare in una tremenda scenata.
Basta una sciocchezza per alzare le mani: spaghetti troppo cotti o arrosto bruciacchiato.
Mentre lui sbraita e picchia, lei trattiene il respiro nella speranza che il silenzio possa difenderla.
A volte un uomo così si diverte a veder subire dalla sua compagna dolorosissime scenate senza risposta.
Ma a volte no.
Basta uno sguardo, un sospiro, uno scatto. E lui reagisce ogni volta con maggior intensità e crudeltà.
Perché una donna è disposta a rimanere cosi tanto con un uomo del genere?
Non per masochismo, ma per amore, nella speranza di un suo miglioramento. Ma quando l’amore scompare, rimane solo un grande alone di paura. Il pensiero costante è la rabbia che potrebbe esplodere se te ne vai e lui ti ritrova. E così si preferisce rimanere ancorata ad una sofferenza infinita.
Una donna non può uscire da una realtà tanto cupa e tenebrosa da sola, lei non riesce a chiedere aiuto per orgoglio, per timore di non essere creduta e per vergogna.
Mentre lei è così assopita a vivere il suo dolore, neanche i vicini di casa riescono ad affrontare la realtà perché ne sono sopraffatti nonostante sospettino dell’improbabilità di così svariati incidenti casalinghi o automobilistici.
Arriverà un momento, durante la sua battaglia, in cui qualcuno le tenderà una mano per salvarla; inizierà così la sua scalata verso la vita.
La rinascita sarà ardua e dolorosa; lei sarà obbligata a scontrarsi con la realtà, a riflettere su tutto ciò che è avvenuto e ad imparare che non si deve sentire sporca, perché non è stata lei a rotolarsi nel fango.
Il cammino sarà lungo e piuttosto ferrato, solo con una buona guida sarà possibile riacquistare autostima e voglia di sorridere per riappropriarsi di una vita rubata ingiustamente.
Famose e belle, ma…
Pamela Anderson si è separata dal marito, Tommy Lee, dopo lui era stato arrestato per violenze contro di lei.
Farrah Fawcett ha vissuto violenze per 17 anni con Ryan O’Neal. In seguito ha portato in tribunale il fidanzato successivo, James Orr, che l’aveva picchiata selvaggiamente.
L’ultima è stata Marie Trintignant: 41 anni, quattro figli, un viso bellissimo dagli intensi occhi verdi. Marie è stata uccisa, massacrata di botte, dal suo compagno, il cantante francese Bertrand Cantat, leader dei Noir Désir.
Una canzone per riflettere
Mary, Gemelli Diversi
Mary...è andata via l'hanno vista piangere correva nel buio di una
ferrovia notti di sirene in quella periferia si dice che di tutti noi
ha n po' nostalgia ma lei se ne è andata Mary...Si sente sola Mary ora ha paura Mary l'ho vista piangere poi chiedere una risposta al cielo Mary e ora il suo sguardo non mente ha gli occhi di chi nasconde alla gente gli abusi osceni del padre ma non vuol parlarne Mary e cela i suoi dolori in un foglio del diario che ora ha tra le manie guardando vecchie foto chiede aiuto ad una preghiera sui polsi i segni di quegli anni chiusi in una galera la madre che sa tutto e resta zitta ora il suo volto porta i segni di una nuova sconfitta e
l'ho vista girar per la città senza una meta dentro lo zaino i ricordi
che le han sporcato la vita tradita da chi l'ha messa al Mondo e in
secondo il suo corpo i segni di un padre che per Mary adesso è morto è
stanca Mary non ha più lacrime ed ora chiede al destino un sorriso
chiuso in un sogno la sera ma...dicono che Mary se n'è andata via l'hanno vista piangere correva nel buio di una ferrovia sanno che scappava notti di sirene in quella periferia non bastava correre si dice che di noi tutti abbia un po' nostalgia ma lei se n'è andata Mary che cammina su sentieri più scuri
stai cercando sorrisi sinceri oltre i muri di questa città oh Mary camminando su sentieri più scuri sul diario segreto scrivevi "quella bestia non è mio papà" ora ripenso a quando mi parlavi in lacrime dicevi questa vita non la cambio ma ci sto provando sto pregando ma sembra inutile e abbracciandomi dicesti tornerò.... hey guarda c'è Mary è tornata in stazione sai stringe la mano a due persone il suo bel viso ha cambiato espressione senza più gocce di dolore ora la bacia il sole bacia il suo uomo e la bimba nata dal suo vero amore con quel suo sorriso che da senso a tutto il resto protetto da un mondo sporco che ha scoperto troppo presto ha un'anima ferita un'innocenza rubata sa che è la vita non una fiaba ma ora Mary è tornata una fata era altrove e suo padre ora ha smesso di vivere Mary fissa la sua lapide versare lacrime è impossibile. Si chiedono ma è Mary quella in fondo alla via?? E’ riuscita a crescere tornata con il giorno in quella ferrovia fresca di rugiada parla di se Mary senza nostalgia stanza ormai di piangere lei sa quanto dura questa vita sia ma lei l'ha cambiata Mary camminando su sentieri più scuri hai trovato sorrisi sinceri oltre i muri di questa città oh Mary camminavi su sentieri più scuri sul diario segreto scrivevi quella bestia non è mio papà…
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