Referendum Legge 40: vergogna istituzionale
Referendum Legge 40: vergogna istituzionale
Si è appena concluso lo spoglio del referendum sulla fecondazione assistita: i risultati sono sconcertanti, nemmeno il 30% dei votanti si è recato alle urne. Il quorum del 50% più uno, non è ovviamente stato raggiunto, con evidente contentezza della Chiesa, che non ha fatto altro che istigare all’astensione su un argomento che riguardava la salute e la vita di molte coppie italiane. Mi chiedo perché tanto accanimento su un referendum sociale e del tutto legittimo, nato dal desiderio di sostenere gli scopi della ricerca ed aiutare chi ha difficoltà a procreare.
La Chiesa, che dovrebbe stare dalla parte dell’uomo, lotta per una vita che difende in modo non legale, quasi dittatoriale. L’evento più triste è che molti hanno seguito l’ordine, non hanno espresso la loro opinione, non hanno fatto nulla per supportare chi ha delle difficoltà sociali; trovo questo gesto sconfortante e criticabile, sintomatico di una società non orientata al futuro e ripiegata su se stessa, che deve assolutamente aprirsi al pensiero di una scienza che va avanti, che non può fermarsi, che in ogni caso affiancherà gli uomini nel loro migliorarsi e crescere, che sicuramente e certamente deve essere accettata come una presenza fondamentale.
Non si può pensare al futuro in maniera cosciente se ci si astiene dal prendere responsabilità tanto importanti per la società e di esprimere il proprio pensiero. I referendum sono nati per il popolo, per dare ad esso il diritto di affermare il proprio parere, in questo caso molti italiani dovrebbero passarsi una mano sulla coscienza, forse più di una.
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