Quali sono le principali fonti di diossina? (2°Parte)
Sostanze chimiche concentrate inutilizzate; Batterie; Bagni medicali esauriti; Lavaggi pesticidi; Contenitori contaminati da prodotti agrochimici (biocidi, fitofarmaci); Fitofarmaci inutilizzati e/o scaduti; Contenitori contaminati di farmaci veterinari; Farmaci veterinari inutilizzati e/o scaduti.
Quando bruciati, tutti questi materiali producono diossine ed altri tossici che contaminano aria, acqua, suolo, alimenti di o.v. ed o.a. e specie allevate.
Valutazione del rischio tossicologico,
La valutazione del rischio tossicologico, non e certamente un operazione agevole; per quanto riguarda gli alimenti, vengono effettuati i controlli secondo il PNR per verificare che non vengano superati, come sappiamo, i limiti massimi residuali; sappiamo già che per i contaminanti ambientali esistono delle quantità massime stabilite che possiamo tollerare, per cui anche se le assumessimo ogni giorno comunque in questo modo non verrebbe superata la dose giornaliera o settimanale tollerabile.
Diversamente, se questi limiti venissero invece superati, immediatamente si provvede al sequestro e distruzione della derrata in oggetto di esame.
Chiaramente in questa valutazione vanno considerati innanzitutto il livello di contaminazione degli alimenti, nonché il loro consumo medio giornaliero, cosi come la durata del consumo, nel senso che un'esposizione occasionale, non ripetuta e quindi di breve durata, seguita dall’assunzione sistematica di alimenti non contaminati, in genere non determina cambiamenti del body-burden(carico corporeo), in misura tale da comportare un aumento significativo del rischio tossicologico;
diversamente se noi mangiamo continuamente alimenti contaminati aumentiamo notevolmente il rischio tossicologico.