Cari lettori di Donnissima,
studiare è importante per una serie di svariati motivi. Vale davvero la pena occupare il proprio tempo sui libri anche dopo “la fine della scuola”? A mio avviso, la risposta è un grande Sì. È però inevitabile non rendersi conto che, in un’epoca come la nostra, così ricca di distrazioni, sia molto facile lasciarsi prendere dalla tentazione di dedicare poche ore allo studio per trascorrere qualche ora in più da occupare tra momenti di svago e divertimento, soprattutto on line.
Questo è un neo che affligge le nuove generazioni, che, da un lato, stanno perdendo l’amore per la sapienza, pur sviluppando, dall'altro, una notevole dimestichezza nella comprensione dei linguaggi digitali, dato, invece, confortante e che dovrebbe essere preso in esame per trarne dei vantaggi, per esempio, come avviene nelle scuole e in tutte le strutture nate per la promozione del sapere, che hanno deciso di abbracciare le innovazioni tecnologiche nel campo dell’educazione e della didattica.
Al di là di tutto, bisogna tornare a sottolineare il valore dello studio come attività non da svolgere svogliatamente o quasi come un dovere dal quale è impossibile sottrarsi; anzi, se di dovere si tratta, è una responsabilità che ognuno di noi ha nei propri confronti e in quelli delle future generazioni, poiché studiare significa tenere accesa la mente, renderla dinamica, aperta ai cambiamenti e al passo con i tempi.
Non si tratta di cercare una formula magica per rendere tutti più diligenti e studiosi, quanto piuttosto di promuovere l’amore per una sapienza che inizia tra i banchi di scuola e continua per tutta la vita. Un sapere che può essere aiutato innanzitutto imparando a distinguere le informazioni inesatte e le informazioni valide e certificate che ci offre la rete e da approfondire sui libri ufficialmente riconosciuti.
Studiare è importante perché è la palestra della mente: la mantiene giovane e tonica. Che siano anche solo cinque minuti al giorno, dedicateli allo studio e conservate la voglia di imparare nuove cose perché è da qui che bisogna partire per rendere concreta la possibilità di un mondo migliore.