Papà ti compero un pc
Papà ti compero un pc
Prima di natale, sono entrata in un grande negozio di elettronica e mi sono accorta di quanti bambini e ragazzini si aggirassero tra i reparti. Sono rimasta colpita poi quando una bimba, di circa dieci anni, ha chiesto al commesso informazioni a proposito di modalità per connessioni internet, con una minuziosità di particolari che anche il venditore non ha potuto evitare di farle i complimenti!
Ne sapeva più lei che il papà che l’accompagnava, il quale era presente soltanto perché sarebbe stato il protagonista alla cassa. E’ ormai evidente che, se fino a qualche anno fa i bambini passavano molto tempo davanti alla televisione e crescevano cantando le canzoni dei cartoni animati, ora hanno esteso la loro dimestichezza agli apparati elettronici e giocano con gameboy, mp3, cellulari touch-screen, fotocamere digitali e computer.
Secondo una ricerca dell’ Eurispes, più dell’80% dei bambini intervistati afferma di saper utilizzare il computer, il 75,4% sa scrivere un testo al pc e il 62,7% è in grado di stampare, oltre al fatto che più della metà dei bambini in questione ha iniziato ad usare internet tra i 6 e gli 8 anni e afferma di essere in grado di cercare informazioni direttamente sul web.
E i genitori di fronte a simili cambiamenti come si dovrebbero comportare? Innanzitutto sarebbe utile cercare di colmare questo divario generazionale nell’uso dei mezzi elettronici, così da poter controllare le nuove attrattive dei figli e capire se possano essere utili o meno alla loro crescita. Si sa che il pc per i piccoli può diventare pericoloso, nel momento in cui può indurre dipendenza trascorrendo tempi eccessivi davanti al monitor, e che Internet può essere il luogo virtuale di incontri non sempre raccomandabili.
Esistono però programmi che bloccano certe applicazioni o percorsi non adatti ai minori, ma comunque è sempre consigliabile che il genitore riesca a condividere le esperienze del figlio, per riuscire a capirle e gestirle senza risultare invasivo ma nemmeno rimanendone escluso per mancanza di dimestichezza.
Sicuramente essere al passo con la tecnologia mantiene inseriti in una società sempre più in comunicazione e ad ampio raggio, arricchisce di esperienze umane e di conoscenze, quindi è positivo che i bambini superino fin da piccoli l’impatto con la conoscenza delle “realtà virtuali” di cui non tutti i genitori accettano ancora l’esistenza.
Per coloro i quali invece la tecnologia è entrata in pieno a far parte del menage familiare, esistono addirittura oggetti, come l’ I-Phone, che possono avere un’applicazione pensata ad hoc per i più piccoli. I pargoletti potranno infatti divagarsi con attività mirate a sviluppare il linguaggio e le capacità cognitive ma soprattutto utili a distrarli e farli stare buoni quando fanno i capricci. Dei ciucci elettronici, usati addirittura dai bebè ma ideati stavolta per la felicità dei genitori!
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