La festa delle donne cade l’8 marzo e nonostante noi donne conosciamo esattamente cosa accadde quasi 100 anni fa, festeggiamo quella giornata tra mimose, feste in discoteca, tra un immancabile spogliarello e l’altro. Il modo per ricordare quel triste evento è alquanto privo di originalità.
Invece di commemorare una data simbolo nella storia delle rivendicazioni delle donne, ci facciamo prendere da uno strano vortice di euforia.
Come ricordavo, quel famoso 8 marzo, in uno stabilimento tessile di New York, morirono arse vive in un incendio 129 operaie, rinchiuse dal proprietario nella fabbrica dove stavano scioperando, per protestare contro le condizioni di lavoro a cui erano sottoposte.
Dopo solo qualche anno, dal terribile evento, venne istituita ufficialmente la Festa delle Donne, che ora si festeggia in quasi tutto il mondo.
Vorrei davvero chiedere a tutte quelle donne che si ammassano davanti ai vari locali per vedere qualche “spettacolo” cosa rievoca quel ricordo 100 anni dopo, tendenzialmente anche seppur vago un piccola parte di ciascuna di noi, deve ricordare il sacrificio non solo di quelle donne, ma di ciascuna donna che si è battuta con coraggio per ottenere ciò che oggi noi donne del 2000 riteniamo privilegi conquistati, ma a quale prezzo?
Da quell’8 marzo i diritti delle donne hanno fatto molta strada nel mondo occidentale.
Neanche 100 anni fa, diritti che ormai nessuno si sogna di mettere neanche in dubbio, come il diritto all’istruzione, al lavoro, alla proprietà e al voto, erano motivi di lotta accesa, motivi per cui valeva la pena sacrificare la propria vita.
Perché se è vero che in Gran Bretagna nel 1918 e negli Stati Uniti un paio d’anni dopo, vennero conquistati dalle donne tali diritti, è altrettanto vero che nella civilissima Svizzera e in Portogallo essi risalgono solo al 1972.
Purtroppo però la lotta nel mondo per questi diritti fondamentali non è ancora finita. Nonostante Organismi e Conferenze internazionali abbiano definito più volte come imprescindibile il diritto al voto, ci sono paesi in cui le donne ancora non votano, donne che non hanno nessun potere decisionale che vivono tra abusi e prepotenze.
L’America e la Russia, lanciano sulla Luna le loro navi spaziali, e dall’altra parte del paese a giovani donne viene ancora praticata l’infibulazione che non è soltanto un rituale religioso ma un atroce delitto.
E noi continuiamo a festeggiare nell’unico modo in cui siamo capaci….dimenticando!
Buon 8 marzo a tutti!