Come ogni anno verso la fine dell’autunno cominciano a prospettarsi i periodi della epidemia influenzale, che da qualche anno a questa parte ha raddoppiato il suo potere con un secondo ceppo di Virus che lo scorso anno fece impazzire medici e pazienti nel timore della “nuova” malattia e di non riuscire a gestire l’epidemia.
La buona prevenzione e gli interventi immediati hanno invece consentito anche nel 2009/2010 di poter affermare che la emergenza epidemia è stata gestita con prontezza, se andiamo a vedere effettivamente quanti sono stati i malati effettivi, quante le dosi di vaccino acquistate e come sono state affrontate le singole esperienze notiamo che la prudenza e la preparazione erano state anche troppo massicce, vaccini sovrannumero e allertamento eccessivo.
Tuttavia anche quest’anno tornerà l’influenza e quindi è bene sapere che come sempre ci sono alcune delle prassi da seguire, prima fra tutti quella del vaccino. Se l’età è superiore ai 65 anni o se vi sono malattie croniche respiratorie in età inferiore ai 6 mesi è bene sottoporsi al vaccino.
Per le donne in gravidanza e per le persone in stato di salute cagionevole è consigliato il vaccino antinfluenzale, come anche chi soffre di malattie immunodepressive, neuromuscolari e infiammatorie croniche.
Non si deve vaccinare chi soffre di allergie al vaccino, chi è allergico alle uova e chi soffre di malattie febbrili, eventualmente il vaccino va affrontato in seguito alla guarigione. Il vaccino infatti non è vurilento, per cui non ci sono possibilità che si scateni la malattia in seguito alla somministrazione.
Oltre al vaccino vi sono le norme “conosciute ormai universalmente come le Indicazioni di Topo – Gigio ..” per capirci, che consistono nel mantenere un rapporto meno intimo con gli sconosciuti quando si sospetta di avere i primi sintomi dell’influenza, insomma se ci sentiamo poco bene evitiamo di baciare e abbracciare tutti, spargendo il morbo.
Lavarsi le mani quando si toccano oggetti o si rientra dall’aperto, con acqua e sapone, non esistono saponi antibiotici e neanche antibatterici efficaci per lavarsi le mani, va bene l’acqua con il detergente mentre per medici e infermieri esistono eventualmente i gel professionali, se si tossisce o si ha uno starnuto è bene usare la mano e il fazzoletto, se ci si soffia il naso le mani si devono poi lavare e il fazzoletto va gettato.
In caso di malattia influenzale, cioè se siete certi di avere l’influenza, è meglio rimanere in casa, il motivo è che le conseguenze di un peggioramento potrebbero essere molto gravi: polmoniti, malattie respiratorie, infiammazioni muscolari.