Il 10 agosto ricorre la morte per supplizio di San Lorenzo, un santo martirizzato a cui si dedica la domenica successiva l’anniversario e che dal punto di vista “del fascino” è forse dei più noti, per via della magica notte che sottende al suo martirio. La notte delle STELLE CADENTI.
A partire dal 10 agosto e fino al 20 circa infatti, la Terra attraversa una zona celeste ricca di comete, che si spostano velocissime nel cielo astronomico e al contatto con la nostra atmosfera, in cielo, si trasformano. Per questo si assiste a un fenomeno astronomico di indubbio piacere, quello delle scie luminose notturne che di solito tutti chiamano stelle cadenti o i più tradizionalisti LACRIME DI SAN LORENZO.
Il nome stelle cadenti è facile capirlo, è legato alla osservazione diretta di queste scie luminose, che sono fatte di gas e di detriti incandescenti che si consumano al contatto con la nostra atmosfera, poiché avviene a una velocità impressionante. Il nome lacrime di San Lorenzo invece è del tutto religioso, dovuto alla coincidenza del giorno (10 Agosto) del martirio del santo, per cui secondo la credenza popolare, le sue lacrime, sarebbero in eterno movimento per ricordarne la sofferenza.
Osservare le stelle è un fatto piacevole: serve munirsi di coperta e di giacca, sdraiarsi con il viso all’insù e mettersi a contare le scie. Se il cielo è coperto da nubi, se l’inquinamento luminoso ne preclude la nitidezza, se la Luna è troppo alta, non si vedrà molto, per cui è meglio evitare questi eventi sfavorevoli anticipando o ritardando la osservazione del cielo.
Nella NOTTE delle STELLE CADENTI ogni scia è un desiderio da esprimere. Per la notte di San Lorenzo si usa anche brindare alle stelle, perché i desideri si avverino.