La vita universitaria scorre tranquilla alternandosi come un pendolo tra periodi di lezione e sessioni d’esame. Così passano le stagioni, le feste e i momenti di vita comune, trascorsi magari tra coinquilini, lontani dalle famiglie e soprattutto dai vigilanti genitori.
Fa sorridere vedere certe ‘poesie’ che i ragazzi scrivono quando si laureano ricordando la vita universitaria… tanti i ringraziamenti alla fine delle tesi e le dediche strappalacrime e sorrisi sull’incipit delle stesse. Eppure non fa ridere per niente trovarsi poi nei loro panni, cioè lontani ormai dalle scadenze degli studenti e con tanta angoscia per il futuro. Intanto che si è all’università meglio godersi ogni minuto, ogni attimo di ‘conquistata’ libertà dai parenti, perché il tempo corre e si arriva alla fine con tante cose ancora da fare.
La vita universitaria può essere uno stimolo o un rifugio, dipende da come la si vive, ma chi ha avuto la fortuna di poterla fare ha certamente fortificato il suo spirito con mille imprevisti e altrettanti cambiamenti di programma. È molto bello e davvero efficace la vita che si fa nelle case degli universitari, tra piccole alleanze e grandi litigate si conosce un po’ il mondo e si impara a convivere anche con caratteri fin troppo distanti dai nostri.
Si assume una nuova dimensione della tolleranza e del quieto vivere, scoprendosi anche migliori dei limiti che abbiamo sempre avuto. Il mondo sembra sempre pieno di novità ed ogni giorno è una scoperta importante da vivere insieme ai coetanei.
È inevitabile che i coinquilini diventino anche i nostri amici, la nostra seconda famiglia, che non giudica, ma accoglie e consiglia. In base alla stagione ci si ritrova a fare cose stupide ma simpaticissime, dai gavettoni alla lotta coi cuscini e tra una lacrima, un esame e una sgridata dei genitori si diventa grandi, ci si prepara alla vita e finisce l’università...