
Il nome dell’arcangelo Michele, che significa “chi è come Dio ?”, è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell’’Apocalisse’ di S. Giovanni Evangelista. La predilezione degli umani nei confronti di Michael, divenuto per tutti San Michele Arcangelo, è dovuta al fatto che gli viene attribuito uno dei compiti più importanti: quello della lotta contro le Forze del Male. Per questo, è familiarmente raffigurato con la corazza e la spada di un guerriero nell’atto di calpestare e dunque sconfiggere Satana, rappresentato sotto forma di serpe o drago. È l'Arcangelo della luce e del fuoco, il suo è il ruolo centrale di capo delle armate Celesti, il vincitore della Bestia, il vincitore per eccellenza di tutte le battaglie.
Questo suo aspetto di guerriero vittorioso ed invulnerabile gli assicurerà il grande favore da parte di tutti gli eserciti. Infatti, già nel 313 l’imperatore Costantino gli tributa un intenso culto. Personaggio piuttosto dubbio, Costantino fu un feroce massacratore di Cristiani; si ravvide dopo aver avuto una grande visione. Una croce fiammeggiante gli apparve in cielo con una scritta: "In hoc signo vinces", (con questo segno vincerai). Stava infatti per scendere in battaglia contro l’esercito dell’imperatore Massenzio: la tradizione vuole che ciò accadesse alle pendici del monte Musinè. Dimenticando l’odio con cui ha martorizzato tanti cristiani proprio in nome di quella croce, decide di accettare il consiglio del cielo. Fa contrassegnare con la croce tutte le armi, i carri e gli stendardi e, com’era prevedibile, vincerà la battaglia. Toccato nel vivo, Costantino ordina immediatamente che cessino le persecuzioni contro i cristiani, viene catechizzato e fa costruire, tra l’altro, un grande santuario a Costantinopoli tutto dedicato all’Arcangelo, il Micheleion, ponendo la città sotto alla sua celeste protezione. In seguito, furono ben quindici le chiese della città costruite in onore di Michele. Nel 490 in Italia inizia una serie di eventi miracolosi nel Gargano che culminerà con l’apparizione dell’Arcangelo all’arcivescovo Lorenzo di Siponto. Chiede che gli venga costruito un santuario in una grotta inaccessibile. E’ molto esplicito: Io sono l’Arcangelo Michele e sto sempre alla presenza di Dio. La caverna è a me sacra, è una mia scelta; io stesso ne sono il vigile custode… Là dove si spalanca la roccia i peccati degli uomini verranno perdonati… Quello che qui verrà chiesto con la preghiera, qui verrà esaudito. Ma l’impresa è ardua, quella caverna è collocata in una posizione veramente impossibile per costruirci dentro. Il vescovo temporeggia, l’Angelo no. Tre anni dopo, Michele torna a riapparire, insiste. Avvisa che quel luogo è stato consacrato da lui stesso, che i culti possono iniziare senza aspettare oltre. Monsignore si reca nella grotta e, con suo grande stupore, trova un altare di marmo già pronto, ricoperto da un velo rosso "disceso dal cielo". Sul blocco di marmo è impressa l’orma dei piedi dell’Angelo. Il luogo viene denominato "la Celeste Basilica" . Sul portale dell’atrio superiore della basilica, vi è un’iscrizione latina che ammonisce: “Che questo è un luogo impressionante. Qui è la casa di Dio e la porta del Cielo”. Il santuario e la Sacra Grotta sono pieni di opere d’arte, di devozione e di voto, che testimoniano lo scorrere millenario dei pellegrini e su tutto campeggia nell’oscurità la statua in marmo bianco di S. Michele, opera del Sansovino, datata 1507. La sua festa liturgica principale in Occidente è iscritta nel Martirologio Romano al 29 settembre e nella riforma del calendario liturgico del 1970, è accomunato agli altri due arcangeli più conosciuti, Gabriele e Raffaele nello stesso giorno. Per la sua caratteristica di “guerriero celeste” S. Michele è patrono degli spadaccini, dei maestri d’armi; poi dei doratori, dei commercianti, di tutti i mestieri che usano la bilancia, i farmacisti, pasticcieri, droghieri, merciai; fabbricanti di tinozze, inoltre è patrono dei radiologi e della Polizia. È patrono principale delle città italiane di Cuneo, Caltanissetta, Monte Sant’Angelo, Sant’Angelo dei Lombardi, compatrono di Caserta. Difensore della Chiesa, la sua statua compare sulla sommità di Castel S. Angelo a Roma, che come è noto era diventata una fortezza in difesa del Pontefice; protettore del popolo cristiano, così come un tempo lo era dei pellegrini medievali, che lo invocavano nei santuari ed oratori a lui dedicati, disseminati lungo le strade che conducevano alle mete dei pellegrinaggi, per avere protezione contro le malattie, lo scoraggiamento e le imboscate dei banditi. Sul piano umano, l'Arcangelo Michael aiuta il raggiungimento del successo, l'affermazione, facilita la lotta per il superamento degli ostacoli. La tradizione lo vede assimilato a tutto quanto concerne al Potenza in tutti i suoi aspetti positivi. È invocato in centinaia di formule per la protezione dai sortilegi e dalle opere di magia nera. Come Angelo Solare, elemento Fuoco, domina la costellazione del Leone, dell'Ariete e del Sagittario.
Cè molto da dire sugli “avvenimenti del Cielo”… e ricordate gli Angeli si rivelano, ma solo a coloro che li amano e li invocano, e voi amate tutto e tutti così come siete non aspettate d’essere “perfetti” rischierete di non amare mai!