Si tratta senza dubbio di un'innovazione della massima importanza e come tale è giusto che sia stata oggetto di vivaci discussioni.
C'è chi ha accolto la legge con entusiasmo, chi si è mostrato diffidente, chi, ancora, l'ha osteggiata in ogni modo e ancora si batte perchè venga eliminato.
Il principale motivo di avversione al divorzio da parte degli anti-divorzisti risiede nel fatto che l'italiano è, per la stragrande maggioranza, cattolico e il matrimonio è sempre stato concepito come un sacramanto e per questo indissolubile.
Un altro fondamentale motivo risiede nel fatto che, costituendo la famiglia il primo nucleo sociale col quale viene in contatto l'individuo, lo sgretolamento di questa influenza negativamente i figli.
I figli sono concepiti da entrambi i genitori, la norma vuole che ogni bambino abbia un padre ed una madre.
La condizione di figlio di divorziati è sempre molto difficile: il bambino vede la sua famiglia diversa da quella degli altri bambini, è costretto a vivere con uno solo dei suoi genitori e a vedere l'altro nei giorni stabiliti.
Le sue relazioni sono complicate, difficilmente accetta questa situazione e non sa neppure lui a chi voler bene.
Certamente il problema dei figli non è trascurabile; tuttavia c'è da dire che, se da un lato il divorzio ha consentito la separazione della famiglia e l'influenza negativa che questa ha sui figli, dall'altro ha permesso di porre fine a relazioni insostenibili, fatte di liti ed incomprensioni che non avevano influenze meno negative sugli stessi.
Come tutte le cose, dunque, anche al divorzio bisogna ricorrere solo quando è strettamente necessario, cercando di prevenire il male, evitare quindi di sposarsi e mettere al mondo figli se non si è completamente sicuri di cio' che si sta facendo, e soprattutto, qualora fosse inevitabile, pensare sempre, innanzitutto, al bene dei figli che devono soffrire il meno possibile per gli errori di cui loro non ne sono responsabili.