L'angosciante 2016/2017 che continua ad essere terreno fertile per gli attentatori e per il terrorismo. A ridosso dell'attentato che ha colpito Manchester, durante il concerto di Ariana Grande, emergono i lati più difficili da accettare di questo periodo storico: l'Europa non è in grado di difendere neanche i propri bambini.
L'attentatore: un 22enne, cioè giovanissimo, figlio di rifugiati libici, che a piedi, con un ordigno rudimentale ai chiodi, entra in una sala di concerti, una delle più grandi della UK o meglio nota, riesce a farsi esplodere, morendo nell'operazione, mentre la sorella, 18enne, inneggia alla Jihaad su twitter. Questo è il riassunto di un atto impossibile da accettare, almeno per una persona raziocinante.
Impossibile da accettare ma anche da immaginare: il concerto era colmo di bambini, tra i 22 morti e i 122 feriti vi sono anche ragazzini in età di scuola elementare, persone che certamente con l'Islam non hanno niente a che fare .. tanto per rimuovere il sospetto che alla base ci sia qualcosa di diverso dall'odio semplice.
ISIS rivendica l'attentato ed esulta via stampa: ma ormai l'ISIS morente potrebbe rivendicare anche l'attacco alle foche, visto che da sempre gli account di twitter che rilanciano le news dell'ISIS sono collocati in Inghilterra, in Libia e in Nord America.
Odio, solo odio. Odio da parte di ragazzini, contro ragazzini, giovani contro giovani e adulti contro adulti. Questa è la guerra che ci riguarda: l'odio tra persone, che per vendetta, per segnare il territorio, per un atto dimostrativo, non hanno più nessun pudore, colpiscono obiettivi deboli e indifesi, dove non c'è copertura di sicurezza, colpiscono persone che non possono rispondere con la stessa violenza, perché comunque alla base del terrorismo o della jihaad, c'è sempre un atto vigliacco di persone che scaricano la violenza sui deboli. (MC)