Se leggo le pagine di qualche rivista femminile, ma anche l’inchiesta trendy o il commento sull’ultimo libro o film di successo, mi sento un animaletto sezionato nel tentativo di farlo rientrare in una categoria ben precisa.
Ho trentatré: se stessi a casa coi genitori sarei un “adulta” incapace di accettare le proprie responsabilità e di camminare con le proprie gambe.
Se vivessi da sola sarei una Bridget Jones, bulimica, figura dei tormenti ironici di una ragazza zitella, che lotta disperatamente tra mille avventure, incapace di sostenere una vera relazione, in cerca del vero amore.
La vita di molte donne può essere colma di cialtroni sentimentali, di sbornie, di delusioni; immerse nel mare di appuntamenti della vita da single, ma non per questo meno emozionanti e ricche di solidi matrimoni, che di solidità poi hanno solo il peso di quel fatidico “si”.
Le single, spesso, soffocate dalle umiliazioni dei parenti che continuamente ti chiedono ''perchè ancora non sei sposata...ma quanto dobbiamo aspettare per conoscere il tuo fidanzato...'' e dagli amici ''felicemente sposati'' che un pò ti deridono, un pò ti invidiano...
Si è portati a credere che una donna al bivio dei 30, nelle vene le inizi a scorrere una certa ansia scandita dal ticchettio dell’orologio biologico che rallenta.
In ogni caso niente panico, essere sole, fa tendenza.
Certo, come andare al supermercato sotto casa e scoprire tutti quelle confezioni con porzioni singole altamente dietetiche, per forza come potrebbe un single ingurgitare quantitativi industriali di alimenti.
Altra novità, i viaggi, i tour operator hanno scoperto una vasta porzione di popolazione che per scelta o meno, si organizza da solo le vacanze.
Ultimanente le offerte che propinano sono le crociere, naturalmente per “single” dove puoi trovare l’anima gemella, per poi magari scoprire che il cinquanta per cento degli iscritti sono sposati.
Anche questo fa parte del divertimento, pensano forse che una single sia forse più ingenua mi viene da chiedermi.
Se fosse ingenua sono pronta a credere che forse sarebbe nella categoria delle “invidiate”.
Le single per scelta o per scelta altrui sono quasi quattro milioni.
Uno status che più di solitudine ricorda libertà.
Pensiamo ancora di poter cambiare il mondo e non vogliamo essere classificate, perché ci sentiamo ora donne ora ragazze ora figlie, ora single che si divertono con le amiche, che sognano, che si entusiasmano facilmente, che vivono senza schemi imposti da qualcuno.
Le trentenni si ribellano agli schemi e invocano la libertà, rivendicano come valore la loro irrequietezza, non come confezionano giornali e riviste che si basano su sondaggi e statistiche.
Meglio quindi, discutere e arrabbiarsi che restare mute davanti alla televisione.
E’ scientificamente provato che il perseguimento della felicità avviene solo attraverso il perseguimento di obiettivi raggiungibili e non con l'amore, la ricchezza o il potere.
Le persone, per fortuna, sono molto più varie.
Poi, volete mettere svegliarsi al mattino in diagonale nel nostro lettone…