Le fatidiche tre paroline “le faremo sapere” sono ricadute su di voi; probabilmente al termine di un colloquio o, talvolta, anche se vi siete sottoposti a un esame medico. Tre parole che riescono a insinuare e far crescere uno stato di attesa con inevitabile ansia.
Nei casi più gravi si arriva addirittura a delle crisi di panico, l’ansia tanto si sedimenta, che alla fine sfocia in queste bolle di malessere che possono compromettere davvero le giornate! Ma, allora, perché esiste l’ansia?
Come mai si vive questo stato d’animo?
L’ansia, in realtà, potrebbe essere un chiaro sintomo che temi la risposta: si è così concentrati sull’evento negativo che non si pensa alla possibile riuscita positiva dell’evento. O, ancor di più, temete sia il sì che il no perché potrebbero significare cambiamento, allontanamento e la cosa vi attira e vi spaventa allo stesso tempo.
Il controllo che cercate di avere sull’evento è perfettamente inutile: potrebbe non esserci nessuna risposta e allora, tanto vale non aspettarsi nulla. L’imprevisto è dietro l’angolo, quindi cercare di avere il controllo di una situazione “eventuale” è del tutto superfluo.
Ci sono delle tecniche per diluire l’ansia, ad esempio, la riflessologia plantare, reiki, massaggi, anche dedicarsi piccole attenzioni potrà aiutare a distendere il corpo e, di conseguenza, la mente!
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