1825
Maria Carolina di Berry, moglie di Carlo Ferdinando di Borbone è considerata la prima bagnante della storia : suscita scalpore andando in mare con un abito di lana pesante, calze e scarpe di vernice. Scandaloso perché le dame dell'epoca si fanno solo lambire dall'acqua e si fanno accompagnare in carrozza fino sul bagnasciuga.
Da allora, non senza scandalo e accesi dibattiti sui giornali, le vacanze estive al mare diventarono un'abitudine per sempre più persone (di un certo censo, ovviamente) che potevano contare su stabilimenti, rifugi, ristoranti, che andavano moltiplicandosi nella località marine ritenute più salubri. Attorno al 1860, ebbe inizio, a imitazione di quanto avveniva più a Nord in Europa, anche la colonizzazione dei litorali italiani, fino ad allora «ignorati» da una popolazione piuttosto diffidente nei confronti del mare. In acqua, comunque, si entrava vestiti da capo a piedi. Il sole era un «fastidio» dal quale proteggersi. Bisognerà attendere l'ultimo decennio del secolo per cominciare a vedere qualche cambiamento.Dal 1890, i vestiti da bagno «arretrano». Gonne e pantaloni si ritirano fino al ginocchio. Quasi d'obbligo sfoggiare - è unisex - il colletto alla marinara. SECONDA RIVOLUZIONE - Certo, la strada è ormai segnata. Le tappe, chiare: accorciare, dimuinuire, scoprire. Ma la storia del costume (da bagno) non è lineare. Un passo avanti, due indietro. Nel 1906, la nuotatrice australiana Annette Kellerman durante una esibizione negli Stati Uniti si presenta con un costume intero, semplice e funzionale, che lasciava scoperte le cosce. Fu subito arrestata, multata e rimpatriata. Nel 1920 Coco Chanel si fa portabandiera di un cambiamento radicale. Fece scoprire a tutti, che uomini e donne erano più belli con la pelle abbronzata. La sua donna, in particolare, veste pantaloncini corti, ha le braccia nude, la scollatura decisa. Su una rivista qualcuno lancia l'allarme: «I costumi da bagno tendono a zero. Trionfo della nudità. Cosa sarà nel 1933?». In realtà, per la successiva rivoluzione si dovrà attendere la fine della Seconda guerra mondiale e la nascita del divismo. Il due pezzi è in arrivo.