Quante volte è accaduto di essere in fila al supermercato e di avere la netta impressione che la sfortuna ci abbia colpiti, perché a bloccarsi è sempre la nostra fila, il nostro bancomat e siamo sempre delle vittime? Probabilmente a una persona su tre, secondo le statistiche dei sondaggi, questo accade regolarmente.
Ebbene no, non si tratta di sfortuna, ma di vera e propria legge matematica. A incontrarsi in questo bizzarro gioco di numeri sono due fenomeni: il progresso regolare delle file del supermercato, che hanno una legge statistica che le prevede più o meno perfettibile da una parte, la pricologia dell'utente, che ha una predisposizione prevedibile, dall'altra.
Come si inganna la mente? Scegliamo statisticamente delle file più corte, dove si paga in fretta e dove ci sono persone che hanno nel carrello meno oggetti, questo prevedendo un effetto temporale oggettivo di quanto potrebbe accadere.
Le file più lunghe a loro volta sembrano invece sbloccarsi, alcuni utenti, anch'essi statisticamente prevedibili in unità, cambiano la fila all'ultimo.
Il primo inganno della mente: le file che hanno avuto uno svolgimento regolare, hanno più possibilità di avre inconvenienti, per una legge statistica, delle file che hanno appena avuto degli inconvenienti (ad esempio l'utente che non trova il portafoglio, un errore di cassa, un momento di stop per qualsiasi incidente).
Il secondo inganno: la strategia del gestore delle casse prevede che, per liberare dallo stress emotivo gli utenti, dopo un determinato periodo di code, si attivino le casse straordinarie, onde appianare il tempo sprecato dagli utenti in coda.
Il terzo inganno: gli utenti scelgono la fila che si libera per prima, senza pensare che rimettersi in fila fa ripartire il conteggio del tempo, illudendosi che la fila sarà più breve.
Esiste un'equazione: come per le linee telefoniche dei centralini, anche per le casse del supermercato, la quale consente di prevedere, a seconda del numero delle persone che quotidianamente o in determinati periodi del giorno frequentano il negozio, quante casse devono essere aperte per evitare che si formino delle code che superano il lasco di tempo considerato dal gestore stesso accettabile per l'utenza. Tutto è matematica.