L'anziano e l'istituzione
L'anziano e l'istituzione
Nel 1300 compare per la prima volta l'istituzione, ma essa non nasce x accogliere l'anziano, ma come luogo di raccolta dei poveri, categoria questa che poteva comprendere malati, folli, vecchi ed inabili. Tra la fine del 1300 e gli inizi del 1500, si ha un processo di laicizzazione della società, che favorisce il sorgere dell' "internamento" in Francia, in Inghilterra ed in Italia.
L'internamento è una condizione in cui l'autonomia della xsona è portata al limite della restrizione, in cui il presupposto sono regole rigide di massimo controllo.
Alla fine del 1700 appaiono le prime critiche all'internamento generalizzato e la clinica come luogo di ricerca. Al centro della clinica non c'è il malato, ma la malattia, da scoprire e studiare; il luogo naturale di cura si crede essere la famiglia, come luogo naturale e privilegiato.
Lo sviluppo della clinica, insieme ai "diritti dell'uomo" proclamati a Parigi nel 1789, ha portato al sorgere delle "istituzioni ospedaliere", ove i malati potevano ricevere gratuitamente le cure, e delle "istituzioni assistenziali", che assumono specificità con gli effetti prodotti dai processi di industrializzazione.
Nel frattempo il controllo sociale si istituzionalizza, si fa legge, giustificandosi in nome del progresso, contro la devianza, ed arriviamo quindi alla nascita dei manicomi.
Dando uno sguardo alla storia, le motivazioni, ossia le spinte alla realizzazione dell'istituzione nella società occidentale, sono state diverse con egual peso: la pietas cristiana, la contrapposizione povero-ricco (paura del ricco) e l'estensione del diritto alla vita; prevalendo a volte una, a volte l'altra, ma tutte ne hanno contribuito alla nascita.
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