Intorno all’infanzia un girotondo di difficoltà
Oggi sembra scontato che ci sia una cura particolare nei confronti dell’infanzia, eppure è un errore credere che sia tutto a posto! Il 20 novembre la Convenzione per i Diritti dell’Infanzia raggiunge un traguardo importante: i suoi 21 anni; eppure ben si sa che nel mondo ancora a tanti e troppi bambini vengono negati dei diritti fondamentali. Si tratta della nutrizione, della salute, dell’istruzione, dell’ascolto, fino alla partecipazione e ancora il diritto al gioco; tra mille vincoli il girotondo dei bambini conosce ostacoli e difficoltà diverse da un continente all’altro e, in ogni dove si scontra con aspetti condizionanti per l’infanzia. Spesso si tace e si preferisce non guardare negli occhi la realtà di un mondo che costringe i bambini ad andare in guerra, vittime di un sistema che non gli dà giusti stimoli o possibilità di costruire una loro propria dimensione e personalità. Per tutelare e smettere di parlare di infanzia violata è necessaria la consapevolezza di tutti, non importa quanto si è distanti dal problema: se un seccatura esiste, ovunque sia nascosta e, soprattutto se riguarda l’infanzia, dovrà diventare un problema di tutti. Probabilmente troppo spesso ci si lascia andare e ci si limita a guardare con placida noncuranza nel proprio ‘orticello’… Niente di più sbagliato in un mondo che si trasforma in un ‘unico’ paese grazie alle nuove tecnologie che abbattono frontiere! Le barriere che prima erano veri e propri ostacoli fisici oggi decadono, tanto che l’atteggiamento di miope osservatore della realtà non fa che costruire nuove e pericolose barriere, quelle mentali. Solo uniti e consapevoli si possono rimarginare ferite e recuperare situazioni che definiremmo irrecuperabili. Tante volte basta davvero ‘solo’ volerlo, perché muovendoci non come singoli, ma come opinione pubblica ognuno di noi può manifestare e vincere le battaglie per ciò in cui crede. Fuor di dubbio la necessità di credere e voler attuare un futuro migliore per i bambini, ovunque essi si trovino, perché è ai fanciulli che inevitabilmente affidiamo le redini del mondo del domani.