Impara le note, parlerai meglio
La musica cambia radicalmente la struttura del cervello e in questo modo aiuta a comprendere il linguaggio parlato.
Lo studio della musica potrebbe guarire anche la dislessia. E' la conclusione di uno studio effettuato in America presso la Northwestern University di Evanston presso Chicago,nell'Illinois (USA) che ha indagato le profonde modifiche cerebrali a cui vanno incontro coloro che imparavano a suonare da piccoli. La ricerca condotta da un gruppo guidato da Gabriella Musacchia è partita dal presupposto che la musica sia un'esperienza multi sensoriale;oltre all'udito coinvolge infatti anche la vista e il tatto,specie per strumenti come pianoforte e violino. Hanno fatto vedere brani e video a persone che avevano studiato la musica e un altro senza esperienza e hanno scoperte che le modifiche sono avvenute all'interno del cervello di quelli che avevano precedentemente studiato la musica. In particolare nel tronco cerebrale,un' area del nostro encefalo situata sotto il cervelletto,relativamente primitiva e che si ritenesse fosse poco modificabile dall'esperienza.
La conclusione è che i musicisti sono in gradi di rappresentare meglio le caratteristiche di un suono,il tono in particolare ;una particolarità fondamentale nella comprensione del messaggio parlato,oltre che di quello musicale.
La ricerca ha inoltre stabilito una correlazione stretta tra il numero di anni e di studio e le capacità di discriminazione del parlato.
I ricercatori quindi affermano che dovrebbe essere possibile usare la musica ,invece della fonetica,per guarire diffusi disturbi del linguaggio come la dislessia.Tratto da GEO dicembre 2007