Ilva: quale futuro?
Ilva: quale futuro?

È mai possibile che l’impianto siderurgico più grande d’ Europa debba chiudere? È mai possibile che un’industria del genere si debba trovare davanti al bivio salute o lavoro? Ma possibile che il diritto a uno debba escludere il diritto all’altro? È mai possibile che dietro a questo mostro si siano nascoste storie di silenzi, silenzi di giornalisti comprati per non scrivere la verità e tacere su quanto realmente accadeva, silenzi della politica e del clero, silenzi anche di operai e cittadini pagati per non raccontare quanto c’èra dietro a tutto questo….. e ora? Il silenzio! Questo tema delicatissimo infiamma da mesi, da anni, da decenni l’animo dei tarantini e delle zone limitrofe. Secondo i dati scientifici Taranto risulta essere una delle città più inquinate d’Italia, e questo ha contribuito anche a farle “guadagnare” la maglia nera come città meno vivibile d’Italia, per clima e servizi. A Taranto in tutti questi anni è mancato un valido governo del territorio, scaricando veleni su veleni hanno consentito un’espansione senza il minimo rispetto delle regole, hanno fatto di Taranto un mostro grande ottomila ettari e abitata da duecentomila persone. Ma Taranto meritava ben altra sorte: è un luogo ricco di storia ,armonia, testimonianze archeologiche, capitale della Magna Grecia, base navale e militare, con un ponte Girevole unico al mondo per bellezza e suggestione, un mare splendido e poi c’è lei, l’Ilva, che ti guarda minacciosa e imponente proprio da quel bellissimo mare. Taranto è stata governata da una classe dirigente che non ha mai controllato nulla, incentivato malaffare e disordine, come ad esempio le centinaia di case popolari costruite a poche decine di metri dalle ciminiere dell’Ilva.    La sentenza emessa pochi mesi fa di chiudere l’area a caldo è ambigua perché un risanamento non si fa in pochi mesi, né in pochi anni. Secondo le perizie l’Ilva è accusata di aver provocato la morte di 386 persone a causa dell’inquinamento dal 1998 al 2010. Ora, in seguito agli arresti eccellenti di lunedì, tra cui politici e amministratori, si chiude questa importante parentesi economica, politica e industriale della storia d’Italia, lasciando operai in strada nella disperazione più totale e famiglie distrutte.  Io personalmente spero tutti si mettano una mano sulla coscienza e si assumano le proprie responsabilità e si riesca davvero a dare ai tarantini e non, una luce vera e un barlume di speranza in cui credere. 

Nicla
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