
Identificare ciò che si ha con ciò che si è un arte sublime, di non facile inter-pretazione, ma che richiede un costante sviluppo selle proprie doti interiori al fine di assumere un atteggiamento qualificato, un linguaggio subliminale e una gestualità degna della migliore interpretazione, naturalmente complice sempre la circostanza e l'ambiente attorno che trasforma camaleonticamente un uomo o una donna, ed ecco allora in palestra, in quella salutare pausa lavorativa, che un semplice impiegato si atteggia a top manager di successo, dispensatore di giudizi saggi e qualificati su praticamente tutto ciò che gli compete, che ti racconta ciò che avresti dovuto fare, che ti dice di tutto ciò che hai sbagliato perché ha capito, che criticare, è sempre più facile che lodare.. Ecco giovani donne insicure, che deliziano il proprio stomaco con diciotto diverse qualità di yogurt, alcuni dei quali abominevoli intrugli forse meglio qualificabili come ectoplasma, che trascorrono sei mesi a giocare sullo step, in una sorta di mal di mare combinato al sudore che brucia le calorie, per poi passare ad agitare le gambe in quattro diversi modi assurdi, che passano sotto il nome di serie da 4x8 (o almeno così c'è scritto nella scheda che l'istruttore si è fatto stampare dal computer) perché ciò fa bene agli adduttori e rilassa quel muscolo sul gluteo, rassodando quel sottile strato di grasso che determina l'acquisto o meno di quel costume da mare.. Eccole alla fine di tutto ciò, reclamare il trofeo: la possibilità di strappare qualche avido sguardo per poter smettere di camminare come un comune essere mortale e cominciare a sfilare come top model di razza ed ironia della sorte, ignorare il malcapitato.
Il gusto dell'apparenza reclama un momento di gloria, per esaltare il centro dell'universo che gravita intorno al nostro Io, che si abbevera dalla fonte dell'eterna giovinezza dell'ego incompreso: l'orgoglio.
Cosa importa se il crogiolo della vita si ripete giornalmente, schiacciando l'animo e lo spirito, avvilendo il tempo futuro sotto il peso di quello passato, in fondo basta sperare di fare un viaggio, magari in quelle due settimane di ferie, facendo attenzione a non consumare tutta la tredicesima altrimenti il telefonino nuovo con cosa lo si compra.. non vorrete non possedere quella bestiolina di 8° grammi, con il vibracall, che vi permette di far sentire gli affari vostri a tutti, esibendo quel movimento meraviglioso che consiste nel far sci-volare la mano sulla bestiolina, afferrarla, scostare con movimento testato il capo ed i capelli per porlo gentilmente all'orecchio, proprio come fanno le donne in carriera nei film di Hollywood.
Cosa importa se parlare con se stessi è diventato un compito stravagante ed inusuale, perché perdere tempo con quella faccia che tutte le mattine guardiamo allo specchio, meglio restare in silenzio o magari parlare ad alta voce immaginandoci un evento futuro, chissà, forse l'incontro con quella persona che non era niente male e ci aveva guardato in quel modo, un po' ambiguo, perché non vogliamo pensare solo al sesso, però.. chissà, si meglio immaginarci un dialogo astratto come si faceva da bambini quando c'era quel ragazzo più grande che incontravamo la mattina a scuola anche se a ben pensare.. rimane un dubbio: come mai nemmeno una volta le cose sono andate come me le ero immaginate? Ma in fondo cos'è una domanda senza risposta, vuoi mettere il piacere di un po' di falsa allegria, che non ci faccia apparire come dei relitti in cerca di un porto dove gettare l'ancora in attesa dell'oblio, a confronto del trastullarci con un quesito di fondo che riguarda il mio essere e quella persona che sapeva sognare, che non aveva paura di soffrire per inseguire un attimo di felicità vera, fosse anche all'amaro costo di una delusione.
E' molto più bello sorridere con spavalderia, come se il domani dipendesse ancora dal gioco beffardo di una pallina che scintilla, tintinna e rimbalza sulla roulette della vita, anche se poi è da tempo che non abbiamo il coraggio di far-la girare.. quella roulette.. perché c'è sempre lui, l'unico e il solo che possa darci conforto e farci vivere un attimo da star: il gusto dell'apparenza.