Il ritorno del Sacro
Il ritorno del Sacro
Le intuizioni dei sociologi degli anni 1960 parlavano di "morte delle Chiese" e nel 1970 l’antropologo Antony Wallace affermava che il futuro evolutivo della religione sarebbe stata l’estinzione. Ricordiamo a tal proposito, un pensiero famoso che voleva che l’umanità passasse attraverso tre stadi: lo stadio magico, lo stadio religioso e poi quello scientifico, concetto del filosofo Comte, padre del positivismo. Egli riteneva infatti che man mano che la scienza avanza, le religioni muoiono.
Gli studiosi sono stati però costretti in questi anni, a mettere in discussione le loro tesi proprio alla luce della situazione religiosa profondamente trasformata. Possiamo citare come esempio il caso del teologo battista dell’Università di Harvard, Harvey Gallagher Cox, il quale nel 1965 diveniva famoso con l’opera intitolata La città secolare . Egli presentava come evidente la progressiva diminuzione di interesse per la religione da parte dell’uomo contemporaneo. Nel 1995, con il volume dal titolo Fire from the Heaven , lo stesso Cox dovette ricredersi, sostenendo sorpassate le tesi pronunciate nel testo del 1965
L’ ateismo è in declino..
L’interesse per la religiosità è in aumento.
Di fatto, la religione nel periodo in cui viviamo potrebbe essere metaforicamente rapportata ad attività di interesse pubblico come ad esempio lo sport o la moda, facilmente variabili e proprio per questo non notevolmente incisive sulle grandi scelte dell’uomo.
Secondo questa visione, la religione si marginalizza e determina quindi in maniera sempre minore, le grandi scelte culturali, morali e politiche. A questo processo di marginalizzazione, che in alcuni paesi diventa un processo di vera e propria "scristianizzazione", si accompagna il successo invece di forme religiose che non pretendono di orientare la cultura oppure non sono attrezzate per fare questo. La religione si esprime dunque in "religiosità", cioè in un credere senza appartenere o in forme religiose non strutturate o istituzionalizzate.
Il "risveglio religioso" o il "ritorno del sacro" di cui tanto si parla è per le Chiese Cristiane contemporaneamente una buona ed una cattiva notizia. Buona perché la religione appare come elemento costitutivo e fondamentale dell’uomo di tutti i tempi; il senso religioso esprime la sua capacità di riemergere nonostante i secoli della propaganda razionalista, che in nome della ragione voleva mettere da parte la religione per dare spazio alla sola scienza. Si rivela vero quanto affermava il celebre fenomenologo delle religioni Eliade , il quale affermava che essere uomo significa essere religioso e che gli uomini sono religiosi perché sono intelligenti. C’è per le Chiese Cristiane anche un riscontro meo positivo: solo una piccola parte dell’uomo contemporaneo fa ritorno alle Chiese colte piuttosto impreparate dal "ritorno del religioso”. Il senso religioso, quindi, non riemerge nella maggioranza dei casi in forme predisposte, ma piuttosto si manifesta con connotazioni particolari, poco istituzionali e individualistiche e non raramente prive di una certa ambiguità. Si parla di "supermercato delle religioni", per indicare il fatto che ognuno tende a "costruirsi" la propria religione personale, scegliendo e fondendo diversi elementi che vengono tratti dall’enorme offerta religiosa che caratterizza il mondo moderno. In questo contesto si colloca il sorgere e lo svilupparsi dei vari fenomeni della nuova religiosità, fra i quali il diffondersi di credenze come quella nella reincarnazione, l’espandersi dei nuovi movimenti religiosi e magici, il diffondersi della magia, dell’esoterismo, dello spiritismo, dell’occultismo in genere, di ideologie e pratiche di derivazione gnostica e, in maniera particolare, l’affermarsi del New Age.
Confusione di conseguenza è la parola che meglio rende l’idea dell’attuale clima religioso.
Confusione generata dal concetto che sostiene non esistere una verità religiosa e che tutte le credenze sono uguali :caratteristica essenziale dell’ideologia del New Age.
Dunque, di fronte al "ritorno del sacro", ogni cristiano dovrebbe sentirsi impegnato ad essere come una stella polare, indicando, fra le molte vie proposte, il giusto sentiero per approdare alla meta che per il vero cristiano è Gesù. Alla luce di tutti queste nuove culture e credenze, ognuno di noi dovrebbe rispondere così come suggeriva Massimo Introvigne al termine del suo insegnamento tenuto in occasione della XX Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito: "Non lo so, ma un po’ dipende anche da me!".
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