"sono Monica, non sto tanto bene..sai ho abortito l'anno scorso, pensavo che
avrei "rimesso le cose apposto", che non avrei perso il mio ragazzo..ma non
è andata così"..
"ho fatto il primo aborto 13 anni fa , il secondo a novembre scorso..è stata
soltanto quest'ultima volta che ho percepito chiaramente che il mio
malessere era legato a questa esperienza..eppure io so che dentro di me non
volevo abortire." a parlare e Gianna, 35 anni che con Monica sono solo
alcune delle donne che ogni giorno si rivolgono all'associazione IL DONO per
avere sostegno dopo un'esperienza di aborto.
I nomi sono stati cambiati, ma le storie sono quelle, storie di donne che
per i più svariati motivi si sono trovate ad affrontare una gravidanza
indesiderata e che nella maggior parte dei casi si sono scontrate con una
presa di posizione da parte della famiglia o del compagno.
Quest'ultima è la più frequente: paura di perdere il compagno, minacce, una
pressione psicologica che mette alle strette in un momento tanto particolare
della vita di una donna come la gravidanza.Soltanto in una percentuale molto
inferiore sono patologie materne o fetali a consigliare l'interruzione
volontaria della gravidanza. Ma neanche in quel caso il "dopo" è facile,
anzi.
La scelta di aborto non è affatto semplice. Non si prende alla leggera, è
sofferta , spessissimo combattuta fino all'ultimo. E lascia un segno. Non
tutte le donne reagiscono allo stesso modo, non tutte sanno precisamente che
il disagio che sentono dentro è legato all'aborto e spesso questo rende
complesso il poterle aiutare. Alcune soffrono di disturbi
dell'alimentazione, altre sviluppano un'ostilità nei confronti degli uomini
o hanno difficoltà di relazione in generale.
La cosa certa è che non passa mai senza lasciare traccia. E se il rapporto
di cui tanto si temeva la rottura, nella maggior parte dei casi non riesce a
proseguire, la cosa che resta più difficile a livello sociale è l'essere
compresi. Chi affronta un'ivg si trova di fronte una società che ritiene
quello sia il male minore, quando la donna, dentro si sente devastata. Cose
come, "dai hai fatto la scelta migliore" spesso scavano un solco più grande
invece di sollevare. Socialmente l'aborto è da nascondere. Il dolore di un
aborto non deve essere mensionato: fuori il prima possibile dall'ospedale,
silenzio dei parenti, il compagno non vuole parlarne, gli amici preferiscono
cambiare argomento.
Ma il bisogno di parlarne è invece grande ci sono emozioni contrastanti da
tirare fuori desiderio di sentire che si può andare avanti, un giudizio che
ci si sente addosso e in realtà ci si auto-impone.
Mentre all'estero il problema del dopo aborto è molto sentito, in Italia
purtroppo, la questione aborto è molto politicizzata e vista in funzione
della polemica pro-contro..in questo senso la donna sfugge di vista, e un
vero sostegno scarseggia. In questo panorama nasce IL DONO onlus
(www.il-dono.it) che offre sostegno alla gravidanza indesiderata e alle
conseguenze psicologiche dell'aborto volontario.
Il portale apre i battenti a ottobre 2005 mentre l'associazione nasce a
gennaio di quest'anno supportata dagli utenti che arrivano in buon numero.
Le numerose utenti che da circa 6 mesi a questa parte hanno potuto usufruire
di questo servizio assolutamente nuovo in Italia, si sono trovate di fronte
ad una nuova veste della versatilità di internet, con quell'anonimato che
può far piacere, ma con tutte le possibilità di un portale: il forum, la
chat moderata dagli ideatori del progetto ... Tutto virtuale? no
assolutamente. Frequentando il sito si capisce che di virtuale c'è solo il
mezzo. Dietro ci sono persone con esperienza pluriennale in centri di
ascolto con le donne e con queste tematiche che sanno come mettere a proprio
agio e come far parlare delle cose più dolorose offrendo comprensione e un
percorso serio e valido per superare l'aborto.
Ma non solo: a disposizione ci sono specialisti, per consultazioni via
e-mail (ginecologi, ecografisti, avvocati), c'è un numero di telefono attivo
24 ore su 24 per parlare direttamente con operatori preparati. E poi ci sono
i progetti, che riguardano tanto le donne colte alla sprovvista da una
gravidanza che quelle che hanno abortito: dalla casa di accoglienza, ai
corsi di formazione, al nuovissimo progetto ANGEL per sostenere ragazze
madri con disagi economici importanti. Ogni tanto ci si incontra davvero,
per stringere i legami con persone che in fondo già si conoscono, cui
bisogna solo dare un volto.
Quello che caratterizza tutte queste storie è l'essersi trovate sole di
fronte a qualcosa di sconosciuto di non preventivato, di fronte a reazioni
inattese. Solitudine, giudizio e paura, spingono spesso verso direzioni che
non vorremmo. IL DONO vuol fare questo: tendere una mano concretamente,
perchè nessuna donna debba più sentirsi realmente sola.
Visita il sito web dell'Associazione "IL DONO ONLUS" :
www.il-dono.it