
Gli oli lubrificanti sono prodotti per distillazione del petrolio grezzo.
La funzione di questi oli è quella di lubrificare, cioè ridurre l’attrito tra le superfici in movimento. Sono impiegati nei motori delle automobili e degli autocarri, e nelle macchine
dell’industria.
Dopo un certo periodo di tempo, l’olio lubrificante “invecchia” e diventa inadatto all’uso.
A questo punto deve essere sostituito e si apre il problema legato allo smaltimento
degli oli usati. Se lo smaltimento avviene in modo incontrollato, causa gravissimi problemi
al suolo e alle acque. Ad esempio, un solo kg di olio versato in un fiume è in grado
di inquinare una superficie di un km2 di acqua, con drammatiche conseguenze per la
flora e la fauna acquatica. Se l’olio viene versato direttamente nelle fognature crea problemi
agli impianti di depurazione, uccidendo i microorganismi utili.
L’olio usato deve, invece, essere considerato un’importante risorsa: in Italia esiste un
Consorzio che si occupa di raccogliere gli oli generati dall’industria e dalle automobili.
L’olio usato ha queste destinazioni:
● può essere rigenerato, cioè può diventare nuovamente un olio lubrificante; questa è la
via più seguita: da 100 kg di olio usato si ottengono circa 70 kg di olio nuovo; in Italia
l’82% dell’olio raccolto viene inviato in uno stabilimento per la rigenerazione;
● può essere bruciato, perché l’olio ha un alto contenuto energetico; l’uso come combustibile
è limitato ai cementifici;
● se l’olio usato è molto inquinato, cioè mischiato con altre sostanze, viene distrutto definitivamente (termodistruzione); gli impianti che effettuano questo processo sono sottoposti a seri controlli che ne certificano il corretto funzionamento.
La quantità di olio destinata a questo processo ammonta a meno dello 0,5% del totale
raccolto.