Cose che non si devono mai dire ai figli, perché il progetto educativo possa funzionare.
Sembra assurdo, ma la stessa cosa detta in un modo diverso potrebbe scatenare l'effetto opposto: parliamo dei rimproveri che i genitori fanno, a volte, ai propri figli. Il rimprovero è necessario, come no, ma non è detto che si debba per forza attaccare il figlio per renderlo migliore, o per migliorarlo secondo il nostro discrezionale punto di vista.
A scuola: alcuni bambini hanno problemi, altri no. Partiamo quindi dal presupposto che non tutti i bambini ingranano subito con la scuola, alcuni hanno solo bisogno di un pò di tempo in più. Nel primo caso, se il vostro bimbo ha problemi, cercate di capire il perché: lentezza, stanchezza, distrazione, disinteresse possono essere le prime cause che lo allontanano dall'apprendere. Dunque cerchiamo di capire se è troppo impegnato, se ha problemi di attenzione, se è distratto dai compagni perché sono troppo simpatici o troppo antipatici. Molto spesso anche il tipo di alimentazione o il bisogno di una visita oculistica sono alla base del cattivo rendimento scolastico. Escluse tutte le cause esterne che possono ostacolare lo studio cercate allora se non sia una difficoltà personale del bambino. Quindi non dite mai a vostro figlio frasi del tipo: "Sei una frana, sei incapace, vai male a scuola" perché lo sa già; cercate piuttosto di dire cose del tipo: "Cosa ti piace della scuola, cosa non ti piace" oppure puntate sulle capacità: "Sei molto bravo quando disegni, giochi al computer, parli con i compagni, cosa ti crea difficoltà?" in questo modo capirete come mai non si applica, poiché l'apprendimento è questione essenzialmente di tempo e di attenzione.
In casa: i figli a volte non vogliono mettere in ordine la stanza, o meglio possono lasciare disordine ovunque, prestando poca attenzione alle loro cose. Principalmente però sono abituati a non vedere i genitori mentre mettono in ordine. Fare le faccende domestiche creando un pò di movimento in casa, invece, aiuta i figli a capire che il riordino e la pulizia impiegano tempo e fatica, fare i lavori insieme è un ottimo metodo perché imparino a fare le proprie cose anche da soli, iniziando con piccole mansioni e con momenti di gran lavoro tutti insieme, si abitueranno a farli sempre. Non ditegli cose del tipo: "Non aiuti mai, non fai mani niente, non sei capace di tenere in ordine, rompi tutto" lo sa già, cercate invece di patteggiare con approcci del tipo: "Mi aiuti a pulire la stanza da bagno? C'è la spazzatura da portare, differenziamo?" in questo modo sentendosi parte non lo vivrà come un'imposizione, ma con normalità.
Gli amici: delusioni, cattiverie, violenza, amori, sono vicissitudini di tutti, ma da piccoli a volte è difficile capire se vostro figlio è felice o no. Non potendo invadere la privacy di vostro figlio potreste però fin da piccolo abituarlo a parlare di tutti i compagni e amici, in questo modo continuerà a farlo anche da grande. Dunque niente domande del tipo: "Con chi esci? Chi è quella ragazza? Non mi piacciono i tuoi amici" infatti gli altri bambini e gli altri giovani non sono sotto l'opzionale vostro controllo. Meglio prendersi in anticipo organizzando momenti di incontro casuale e approcciando con frasi soft: "Finalmente vedo i tuoi amichetti, sono curiosa di vedere come si vestono le tue amiche, se vi serve vi posso dare un passaggio per uscire stasera, vi preparo il brunch ma poi me ne vado subito, non voglio impicciare" e cose del genere. I figli sanno che i genitori controllano le loro amicizie, per cui tanto vale non sprecare energie mentendo e frugando nelle loro cose, meglio fare chiarezza subito, facendo passare il concetto che non c'è giudizio ma volete conoscere i suoi amici.
Le linee guida per essere buoni genitori sono sempre delle possibilità, sono molti i libri che parlano di come crescere i figli, spesso nessun libro ha delle risposte ottimali, tuttavia nel percorso educativo, il fondamento principale è la trasparenza e il saper rimanere al proprio posto, anche come genitori, poiché il genitore non è il capo, il figlio non è la marionetta, siete persone diverse, ma il dovere del genitore e del figlio è di consentire reciprocamente di affrontare insieme eventuali problemi e essere felici insieme, di conseguenza la sincerità e la semplicità funzionano sempre. Perché servono. Le imposizioni raramente e comunque da una certa età in poi sortiscono l'effetto opposto. Cioè dopo l'adolescenza, perché aumentano le possibilità di bugie e sotterfugi.