Femminicidio: sulla base di un articolo appena pubblicato, si rendono noti alcuni dati relativi ad omicidio a danno di persone di sesso femminile. Ogni 48 ore una donna viene uccisa. La maggior parte dei delitti in questione rientra nell'ambito famigliare, parliamo di un dato enorme, si tratta del 70% dei casi, circa.
L'omicidio si consuma nei modi più semplici e non prevedibili, ad esempio nel 30% dei casi suddetti la donna viene uccisa a mani nude o senza uso di particolari armi che possano far prevedere il delitto. Ovvero strangolata, picchiata a morte, accoltellata, impiccata o per lesioni gravi.
Nello scorso anno il fenomeno dell'omicidio a danno delle donne è aumentato del 13% circa, nonostante i numeri non siano aggiornati ad oggi, si tratta di dati terrificanti.
In Italia i casi in cui si tratti di omicidio a danno di donne o di giovani donne, ragazzine, è aumentato ed ha assunto un ruolo preminente nelle tematiche giornalistiche, ricordiamo solo esempi quali quelli di Sara Scazzi, Yara Gambirasio, Elena Ceste, per non parlare del numero di donne scomparse o che sono state uccise allo scopo di eliminare le prove di violenza sessuale.
La donna diventa vittima per vari motivi: motivi di litigio, motivi economici, ma anche più spesso per motivi legati al sesso, un fatto che lascia ancor più basiti, poiché la violenza, seppur mai legittimata, può appunto avere un senso unico, quello della volontà del carnefice. Di conseguenza il tema dell'omicidio su donne, in parte rientra nella competenza esclusiva della criminologia, come per i delitti a danno dell'uomo, ma nella maggior parte dei casi ha rilevanza sociale, poiché affonda le radici in altri generi di sofferenza personale, più legati, appunto, alla sfera intima o sessuale di vittima e carnefice.