Già l'automazione ,sostituendo le macchine all'uomo,aveva creato non pochi problemi di adattamento e ancora ne crea ai piu' tradizionalisti;ma ora si cerca,e ci si riesce,di intervenire anche sul lavoro del soprannaturale.
Ciò che da sempre è stato considerato miracolo della natura,come la nascita di un essere vivente,è stao ormai stravolto dai recenti sviluppi nel campo della genetica e della biogenetica.
Oggi è possibile ,addirittura,far nascere un bambino senza genitori.La questione è ,tuttavia,abbastanza complessa,perchè ,se questo bambino non ha genitori,in quanto nato dall'unione di 2 semi fecondati in provetta e quindi senza l'unione fisica di un uomo e una donna,in realtà è pur sempre il frutto del seme di un uomo e di una donna.
La fecondazione artificiale,dunque ,se per un verso è da accogliersi come una grossa conquista dell'uomo sulla natura,costituisce tuttavia un problema di ordine morale.
In molti paesi esistono "banche del seme" nelle quali vengono conservati gli spermatozooi di uomini deceduti o di anonimi donatori che vengono utilizzati per fecondare donne che,o per mancanza di un partner o per impossibilità di questo a fecondare,desiderano intraprendere una gravidanza.
L'essere umano,cosi' facendo ,non conoscerà mai il padre.Addirittura potrebbe nascere un figlio di un uomo già da tempo deceduto.
Ci sono casi in cui giovani donna affidano il seme del proprio uomo ad un'altra donna che lo ospita nel proprio utero.Numerosi sono stati i casi di donne che si sono prestate a questo,a scopo di lucro,e poi non hanno voluto cedere il bambino.C'è stato anche il caso di una donna che ha ospitato nel suo utero l'ovulo fecondato di sua figlia dando luogo ad una situazione che ha paradossale:ha partorito il proprio nipote.
Dunque se ci soffermiamo sulle conseguenze ci rendiamo conto che questo significa stravolgere la natura ,dare luogo a legami innaturali nei quali diventa difficile distinguere i ruoli.Ma la macchina ormai è stata messa in moto,il progresso è il nostro padrone e solo la coscienza individuale puo' decidere sull'opportunità o meno di certe scelte.
Non condivido l’esigenza di eliminare con un divieto, con una legge queste procedure:ognuno di noi è libero di compiere le proprie scelte.Non è detto che perché è possibile fare una cosa la si debba fare per forza,pur non condividendola,e non è giusto rinnegare il progresso perchè non lo si condivide.