Navigando su internet, mi sono imbattuta in una notizia di gossip riguardante la modella Eva Herzigova. In genere non vado matta per questo tipo di notizie, ma questa volta mi sono soffermata, attirata da alcune sue dichiarazioni.
Incinta del secondo figlio e ritratta sorridente mentre sceglie tutine per neonato, parla della sua gravidanza con spontaneità, senza cadere in banali e politicamente corrette affermazioni. Non fa mistero della sua netta preferenza per una figlia femmina, dopo il primogenito maschio, e addirittura ammette che la vorrebbe somigliante a lei, poiché il bimbo assomiglia al padre.
Inoltre, affrontando il problema dell’aumento di peso, ammette candidamente di non essere ossessionata dai chili che in questi mesi guadagnerà e non si farà prendere dallo sconforto se vedrà apparire qualche smagliatura.
Sono consapevole che, trattandosi di una modella, sposata ad un imprenditore, difficilmente il suo corpo rimarrà sformato a lungo, dopo la nascita del bimbo (bimba, glielo auguro), poiché avrà a disposizione tutti i mezzi, anche e soprattutto economici, per tornare longilinea. Nonostante ciò, però, non posso fare a meno di notare la sua voglia di godersi la gravidanza con serenità, senza farsi assalire dalle paure legate alla linea. Credo che questo sia un bel messaggio, in un mondo che bada solo all’estetica e all’apparenza, per recuperare i valori importanti della vita. Purtroppo, infatti, ciò che leggiamo o sentiamo, ci influenza più di quanto vogliamo lasciar credere, e ritengo perciò che qualsiasi esempio positivo vada sottolineato.
Eva Herzigova non è certo la prima che viene intervistata in dolce attesa, ma è una delle poche che accetta il cambiamento del suo corpo con naturalezza ed è pronta ad accogliere nella sua vita il suo bambino adattandosi ai suoi ritmi, e non il contrario. Le sue parole dovrebbero essere lette da tutte quelle mamme che, invece, non accettano che un figlio cambi loro la vita e che non accettano la rinuncia nella loro nuova condizione.
La gravidanza non è una malattia, certo, ma non si può far finta che sia solo un periodo di passaggio. E’ molto di più, se lo si considera come la prima, e forse unica, opportunità di soffermarsi sulla propria condizione di madre e di cercare un primo legame con il bimbo che sta per nascere. Dedicarsi a questo nuovo rapporto aiuterebbe ad affrontare la maternità in modo meno traumatico, forse anche ad affrontare con maggiore serenità i primi problemi di neomamma.
Per questi motivi ho apprezzato questo articolo, che mi ha dato spunti per una riflessione più ampia, dedicata a tutte le donne che si apprestano a diventare mamme e che, spero, possano vivere questo periodo con serenità.